martedì 31 maggio 2011

Capitolo 42: Maratona di Lost

Vivere cinque mesi da solo mi ha consentito di fare cose che difficilmente avrei potuto fare a casa, tra queste rivedere tutte le puntate del telefilm Lost in un tempo relativamente breve. Infatti ho completato questa lunghissima maratona circa una settimana fa quando ho visto il 114° e ultimo episodio della serie. Ovviamente ho visto tutte le puntate in inglese e senza sottotitoli, in modo da poter migliorare la mia comprensione della lingua inglese.
Ho scelto di rivedere Lost perchè è la serie che più mi ha appassionato, seconda (forse) solo ad X-Files. Per chi non lo sapesse Lost racconta la storia dei sopravvissuti di un incidente aereo, che si ritrovano catapultati su di un isola che ha del sovrannaturale. Ne succedono di tutti i colori, e al termine di ogni episodio vuoi sapere cosa succederà in quello successivo. La serie è definita come di avventura-drammatica-fantascienza. Non potevano scegliere un mix più esplosivo!
Avevo già visto tutte le puntate in prima visione su Rai 2, e mi ero appassionato della storia già dal primo episodio. Rivedendola in poco tempo ho notato un sacco di sfaccettature delle quali non mi ero mai accorto, e ho compreso molto meglio alcune sottotrame.
C'è stato un periodo durante il quale riuscivo a vedere anche tre o quattro puntate al giorno, invece verso la parte finale circa 3 episodi a settimana. In questo modo si spiega come ho fatto a vedere 114 episodi in circa 114 giorni. Diciamo che ho mantenuto una buona media!
Con questo capitolo faccio un pò di pubblicità alla serie e vi consiglio di vederla (se non l'avete già fatto), perchè è davvero avvincente e vi terrà incollati alla poltrona per ore e ore regalandovi sempre nuove emozioni e spunti per ragionare per comprendere cosa effettivamente sta succedendo!

sabato 28 maggio 2011

Capitolo 41: Il Carnevale di Aalborg

Questo è uno di quei pochi capitoli dei quali avevo già previsto la scrittura prima ancora che iniziassi a scrivere il blog. Questo perchè sin dal primo giorno in cui sono arrivato ad Aalborg mi avevano detto che a fine maggio ci sarebbe stato il famoso Carnevale di Aalborg, battezzandolo come il più bello del nord Europa. Per fugare via i miei dubbi ho certato informazioni su internet, e in effetti ho letto che è veramente il più grande carnevale del nord Europa, e che ogni anno più di 100.000 persone vanno ad Aalborg per divertirsi. Non rimaneva che costatare con i miei occhi se davvero era vero, così stamattina in compagnia dei miei amici del Kollegium siamo scesi in paese sfidando gli 11°C e la pioggerellina e abbiamo ammirato il Carnevale danese. Inizio dicendovi che eravamo gli unici sprovvisti di vestito, poichè non abbiamo avuto tempo per prepararci per l'evento.
Le persone non erano vestite casualmente, ma si muovevano a gruppi, e ogni gruppo era vestito allo stesso modo, ovvero seguendo lo stesso tema. Ho visto gruppi di api, di pirati, di soldati, di infermiere, di conigli, di uomini primitivi, di carcerati, di poliziotti, di mostri, di Na'vi, di banane, di agricoltori, si soldati di Star Wars, di preti, di orsi, di fate, di cowboy... e ogni gruppo trascinava il proprio mezzo porta-birra. C'è chi utilizzava un semplice passeggino, chi utilizzava carrelli da giradino, chi utilizzava cariole, chi si era creato carretti su misura, ma tutti erano caratterizzati dal fatto che seguivano i tema del gruppo, e che contenevano decine e decine, se non centinaia di litri di birra.
Tutti erano contentissimi e si lasciavano andare a canti  e balli tipici (suppongo che siano tipici perchè non li ho mai sentiti), e il tutto era accompagnato da litri di birra. L'età dei festaioli andava dai 18 ai 30 anni circa, insomma non c'erano nè bambini, nè gente matura. Ovviamente c'erano quelli che, o per la troppa allegria, o per la troppa birra facevano gesti vandalici, quali salire in cima agli autobus e ballare, o giocare al lancio della lattina di birra (spesso piena e quindi veramente pericoloso). Ma stranamente ho visto solo un poliziotto durante tutta la parata. Essendo il corpo umano limitato nelle dimensioni, se troppa birra viene assunta viene naturale andare al bagno, così le strade laterali erano dei veri e proprio pisciatoi. Le persone meno timide o che avevano un bisongo davvero impellente di liberarsi la vescica si mettevano direttamente ai lati della strada. Le povere ragazze, che non possono sfruttare questo enorme vantaggio che noi uomini abbiamo, si facevano lunghe file dietro ai bagni chimici oppure si andavano a nascondere nei posti più strani.
Noi essendo estraniati non abbiamo goduto della festa come invece hanno fatto i danesi. Infatti i danesi aspettano questo giorno tutto l'anno e quando scendono per le strade lasciano a casa il senso del pudore e del controllo in modo da portersi divertire il più possibile.
Una cosa che mi ha fatto impressione è che quando siamo tornati a casa e siamo ripassati dalla strada dalla quale era partita la parata, non c'era una lattina di birra o altra spazzatura per terra. La strada era stata immediatamente ripulita. In Italia invece vedi scomparire l'ultimo coriandolo a Ferragosto!
Cosa ne penso del Carnevale danese? Simpatico, ma credo sia frutto del fatto che in Danimarca non ci sono gli stessi svaghi che ci sono in Italia, e quindi tutti i ragazzi tendono a divertirsi a più non posso per poi iniziare un letargo lungo 365 giorni, ovvero fino all'alba del Carnevale successivo.

giovedì 26 maggio 2011

Capitolo 40: Via col vento

Gran parte degli ultimi quattro mesi li ho passati all'università a lavorare ad un progetto. Niente di strano penserete voi, se non che questo progetto è stato lunghissimo, complicatissimo e tutto in inglese; in poche parole tutto tranne che una passeggiata!
Il progetto consisteva nel progettare una turbina eolica ad asse verticale, testarla e trovare la migliore configurazione possibile. Una turbina ad asse verticale è molto più piccola di una ad asse orizzontale. So che vi starete scervellando per capire la differenza tra una turbina ad asse orizzontale ed una ad asse verticale, ma adesso vi spiego meglio. Quelle ad asse orizzonatale sono quelle che comunemente vedete nelle nostre campagne, ovvero quelle biache e alte circa 40 metri. Invece posso scommettere che quelle ad asse verticale non le avete mai viste, perchè pure io prima di arrivare ad Aalborg non le conoscevo.  Queste ultime ruotano parallelamente al terreno, e sono per un uso familiare poichè difficilimente raggiungono grandi dimensioni.
La turbina eolica che abbiamo progettato noi è ovviamente un prototipo in scala, con il rotore grande circa 40cm x 15cm.
Il lavoro di progettazione, simulazione al computer e di prova nella galleria del vento non è stato assolutamente semplice. Infatti prima di tutto mi sono dovuto fare una cultura sull'argomento e farmi delle basi di aerodinamica, ma dopo di ciò si sa che gli ingegneri sono tutti gli stessi (io ancora sono un aspirante) e sanno trovare soluzioni ai problemi che si trovano davanti.
Fortunatamente avevo alle mie spalle una carriera da programmatore e delle ottime basi di disegno, così non mi sono presentato del tutto impreparato. Finalmente ho imparato ad utilizzare il programma MATLAB, il quale però al contrario del nome è davvero semplice da usare.
Per quello che riguarda gli esperimenti è stato anche divertente testare il prototipo, anche se dopo un pò il rumore della galleria del vento dava fastidio, anche con i tappi nelle orecchie.
La stesura del report è stata molto difficile, ma molto formativa perchè ho imparato a scrivere in un inglese formale.
Adesso cosa vi aspettate? Secondo voi abbiamo progettato la turbina eolica del futuro???... Non credo proprio visto che il nostro prototipo può tenere accesa al massimo una lampadina, ma una turbina a grandezza naturale potrebbe essere un ottimo aiuto a diminuire le emissioni di CO2.
Dopo tanta stanchezza e centinaia di ore passate a lavorare finalmente è arrivata  la tanto sognata fine. Figuratevi che pur di finire, ieri sera sono rincasato all 22.30!
Con orgoglio vi presento il prototipo in questa bellissima foto. Saluti!

sabato 21 maggio 2011

Capitolo 39: Boring period

Durante il mese di maggio, togliendo la gita a Legoland e il weekend a Copenaghen, non ho avuto avventure memorabili. Tutta colpa del progetto universitario che mi porta via più di otto ore al giorno. La beffa è data dal fatto che non posso nemmeno godere dei finesettimana per riposarmi, poichè sono costretto ad andare all'università a lavorare alla redazione del report. Fortunatamente questo periodo finirà il 26 c.m., ovvero l'ultimo giorno disponibile per consegnare il progetto.
Non sono solo io agli arresti universitari, ma lo sono più o meno tutti gli studenti di Aalborg, e come me tutti quanti non vedono l'ora che arrivi giugno.
Al contrario degli altri ragazzi, quando torno a casa io non mi rilasso, bensì studio per gli esami che dovrò fare in Italia al mio ritorno, e dovrò studiare fino all'ultimo giorno in cui sarò ospite della Danimarca.
C'è da segnalare che dopo quasi 4 mesi mi sono arrivati i documenti danesi. Il documento è simile alla nostra tessera sanitaria, ed appunto mi permette di usufruire dei servizi sanitari in maniera totalmente gratuita. Per fortuna fin'ora non ne ho avuto bisogno, e spero che non ne avrò bisogno nemmeno durante questo ultimo mese. Eh già, fra un mese esatto sarò in aereo in procinto di tornare in Italia... Eh si, anche tra noi ragazzi oramai si inizia a parlare dell'addio, anche se si cerca sempre di cambiare discorso per non doverci dispiacere così presto.

lunedì 16 maggio 2011

Capitolo 38: Profumo di Sicilia a Copenaghen

Dopo cinque ore di treno trascorse circondato da 4 danesi cinquantenni che si comportavano da teenager, ecco finalmente spuntare l'insegna che avvisava l'arrivo a Copenaghen. Finalmente. Un connubio esplosivo sarebbe successo da lì a poco: ritrovare la mia fidanzata, mio fratello e miei amici e trovarmi nella città che più di qualunque altra mi aveva suscitato interesse e curiosità negli ultimi anni.
Sono sulla scala mobile e sento indistinguibilmente la voce di Santo che mi annunciava agli altri, però non riesco a vedere niente. Fra pochi secondi vedrò di nuovo tutti quanti... Come comportarmi? Come salutare? Come reagirò?... Mentre queste domande mi passano per la mente eccoli spuntare, messi in riga e tutti sorridenti pronti ad accogliermi. Dopo 105 giorni rivedo delle facce che appartengono alla mia vita pre-erasmus. Rimaniamo un secondo lì ad a fissarci e a dire quelle frasi di circostanza, fin quando Valentina prende l'iniziativa e mi da un bacio che mi ha riportato al presente. 
E' bello vedere i tuoi amici dopo tanto tempo. E' bello sentire accenti siciliani. E' bello tutto!
Improvvisamente i 105 giorni che ci hanno separato non sono sembrati più di una settimana. Un occhiata può sostituire discorsi infiniti e la mia parte catanese ha deciso di risvegliarsi dopo il letargo iniziato con il lungo inverno danese.
Nonostante abbia potuto godere della loro compagnia solo per 22 ore, mi sono ricaricato le batterie e ricordato un pò meglio da dove vengo. Eh già, ultimamente mi sentivo un pò confuso riguardo le mie origini, non capivo bene se appartenevo di più a quelle italiane, alle francesi o alla mia nuova versione europea. Invece mi sono ricordato di essere un cittadino italiano-siciliano.
Mi sembra giusto presentare l'allegra compagnia. Da sinistra verso destra potete ammirare il sottoscritto, la sua dolce fidanzata Valentina, Filippo, Antonio, Melissa, Santo e il mio fratellino Sergio (mi permetto di chiamarlo fratellino solo perchè è due anni più piccolo di me).
Dopo esserci sistemati in hotel abbiamo sfidato l'improvviso freddo girando a piedi buona parte della città, cercando di vedere più luoghi possibili.
Abbiamo concordato che Copenaghen è una piccola bomboniera, ma mezza giornata è davvero poca per vederla tutta. Figuratevi che con il buio, quando non c'era più nessuno per strada, siamo andati a vedere la piccola sirenetta, e credo sia un occasione più rara che unica essere le uniche persone a poter godere in privato dell'attrazione più famosa della Danimarca.
Non so se questa sirenetta sia come quelle descritte nell'Odissea, ovvero che attrae le persone con il canto, perchè Sergio ed Antonio cercando di raggiungerla per qualche oscuro motivo si sono bagnati tutti i piedi!
Ce ne sarebbero state cose da fare, racconti da raccontare, momenti da ricordare, ma il destino ha voluto che ci vedessimo solo per un giorno contro i cinque che avevamo programmato.
Credo che una parte di questo capitolo vada scritto per la mia fidanzata. Infatti è tantissimo tempo che mi aspetta e credo che è stata lei a soffrire di più quella triste mattina all'aeroporto. E poi, gliene faccio di tutti i colori! Ma nel senso positivo non vi preoccupate! Per esempio in questo blog ho messo tantissime foto nelle quali sono in compagnia di ragazze, alcune delle quali bellissime, e quindi ho scatenato la sua gelosia. Oppure faccio cose per le quali lei va matta e io meno, tipo andare a ballare, tantochè lei mi rinfaccia che non gliel'ho mai portata. Però Vale è troppo dolce e quindi gli faccio tanti regali, ma non regali materiali, regali astratti-romantici che a lei piaciono tanto!


Inceve mio fratello ha aumentato la percentuale di sangue Savino presente in Danimarca, e lasciatevelo dire... non perchè è mio fratello... ma Sergio è davvero in gamba!... forse però era un pò contrariato quando gli ho dato tre baci da consegnare a mamma, papà e Stefano, ma in fondo so che saprà consegnarli con più dolcezza di quanto glieli ho affidati.
Filippo invece mi ha fatto ricordare le route con gli scout. Spingerlo in carrozzina mi faceva sentire l'odore della natura. E poi sono imperdibili gli scherzi che gli facciamo! Approposito Filippo!!! Ci siamo dimenticati di farci una foto con due belle danesi!!! Vabè pazienza... vuol dire che dovremo tornare in Danimarca insieme! Però io ho ancora un mese per farti morire d'invidia raccontandoti che sono nel paradiso delle bionde!
Antonio e Santo invece si sono dimenticati a casa Marco... Potevamo completarlo quel bel quadretto della mitica 5^C. E poi dopo essere andato con loro in luoghi come Barcellona, Parigi, Malta o Londra non potevano mancare l'appuntamento con la Danimarca! E poi mi piace che hanno sempre opinioni diverse. Per esempio ad Antonio piaciono i miei capelli lunghi, mentre Santo mi ha suggerito di tagliarli.
Ma si sa che sono le ragazze le più calme e quelle che controllano meglio la situazione. Diciamo quelle con la testa più con le spalle, quindi meno male che c'era Melissa che ci ricordava ogni momento che c'era freddo da morire! Senza di lei può essere che saremmo diventati dei cubetti di ghiaccio senza che ce ne accorgessimo. Ah... per chi non lo sapesse Melissa è la ragazza di Santo.
Alla fine di questo pseudo weekend vacanziero abbiamo preso due aerei diversi. Loro sono andati verso la mia madrepatria e io sono andato verso casa... che strano dire questa parola. Però almeno questa volta mi porto nei polmoni un bel pò di profumo di Sicilia, più uno zaino pieno di paste di mandorla!

sabato 14 maggio 2011

Capitolo 37: Una nuova vigilia

Chi ha letto il penultimo capitolo ovviamente saprà della sfiga che si è abbattuta sopra di me giovedì mattina. Infatti sono ancora qui e non a Copenaghen. Eppure un piccolo raggio di sole è entrato e siamo riusciti a trovare un rimedio per non rovinare per intero la vacanza che da tanto tempo sognavamo.
Infatti, ieri mattina Sergio e Santo sono andati in aeroporto e sono riusciti a farsi scambiare i biglietti non utilizzati giovedì, sostituendoli con un volo che partirà domani. Perciò la vacanza si farà, ma da cinque giorni si ridurrà a sole 24 ore. Come dice il saggio, meglio di niente.
A mia volta ho comprato un biglietto del treno per raggiungerli domani mattina a Copenaghen, e ora come ora mi sto attrezzando per partire. Poichè loro staranno soltanto 24 ore in Danimarca, non hanno bisogno di valigioni o roba simile, e poichè io sto andando con il treno posso portare tutta la roba che posso. Il piano è questo: io mi carico il più possibile di roba invernale che oramai non utilizzo più e la affido a mio fratello che avrà a disposizione due trolley vuoti da poter riempire. Oltre ai vari maglioni, giubbotti e felpe mi sto portando pure il piumone che avevo comprato al mio arrivo! Chissà cosa penseranno le persone che mi vedranno camminare con tutta quella roba?!?!
L'obbiettivo è quello di avere meno cose possibili da portare al mio ritorno in Italia. Ovviamente nel frattempo Sergio mi porterà vestiti estivi.
Diciamo che sto cercando di sfruttare questo evento negativo per risparmiare dei soldi in futuro e rendere più agevole il mio ritorno in patria.
Oggi è il giorno degli scongiuri, nel quale si spera che non ci siano altre calamità naturali ad impedire questo breve ricongiungimento.
Il programma di domani sarà questo: incontro alle 13.18 alla stazione di Copenaghen, sistemazione in albergo e giro della città fino a tarda notte in modo da visitare il più possibile.
Speriamo che questa volta tutto vada bene!!!

giovedì 12 maggio 2011

Capitolo 36: Una normale mattinata sfigata

In questo momento, anzichè scrivere il blog, dovevo essere a Copenaghen a riabbracciare Valentina (la mia fidanzata), mio fratello Sergio, Antonio, Filippo, Santo e Melissa. Infatti da circa 3 mesi avevamo prenotato voli e albergo per poter passare 5 giorni in compagnia.
Aspettavo da tanto questo giorno, ma uno scherzo del destino ha rovinato tutti i nostri piani.
Circa ogni due anni l'Etna erutta e provoca una nube di cenere che si abbatte su Catania e che porta alla chiusura dell'impianto aeroportuale della mia città.
Stamattina l'Etna ha ben pensato di eruttare e costringere gli addetti ai lavori di chiudere l'aeroporto. Il volo dei miei amici è stato cancellato.
Quando l'ho saputo verso le 5.30 del mattino stentavo a crederci, ma ho continuato a sperare e sono andato lo stesso all'aeroporto di Aalborg, dove avrei dovuto prendere l'aereo per andare a mia volta a Copenaghen. Il viaggio è stato inutile, perchè telefonicamente mio padre mi ha fatto sapere loro non sarebbero mai potuti partire da Catania.
Sono tornato a casa triste e abbattuto. Ho chiamato casa utilizzando Skype e ho aiutato i miei amici a cercare un alternativa per venire a trovarmi. Circa 15 minuti fa sono partiti alla volta dell'aeroporto per provare a scambiare i biglietti e rinviare il viaggio a domani mattina. Sarà solo una mattinata sfigata o invece lo è tutto il giorno?

domenica 8 maggio 2011

Capitolo 35: Cresima a distanza

Questo è un capitolo inaspettato, ma ve lo scrivo per rendervi partecipi della mia giornata.
Oggi il mio fratellino Stefano si è cresimato, e io per ovvi motivi non sono pututo andare nè alla messa nè al ricevimento. Eppure sono stato partecipe grazie agli innumerevoli messaggi che mi sono arrivati durante la giornata e se la connessione ad internet avesse funzionato sarei stato pure presente.
I messaggi sono in totale 13 e mi sono arrivati dalla mia fidanzata Valentina, da mio Papà e mia Mamma.

Eccoli qui in ordine cronologico:

6.53 Papà: buona domenica

7.18 Valentina: amore io sto andando a Catania... prenderò il pullman che ogni volta mi portava da te ............ .......... .......... ........... ci sentiamo più tardi.

9.41 Papà: siamo in chiesa

10.48 Papà: è cresimato!

11.15 Papà: c'era la tua maestra d'asilo

11.45 Papà: siamo in macchina

12.17 Papà: Feudo San Vito. Buon appetito

13.24 Mamma: ci stiamo collegando

14.36 Papà: e ora il sorbetto

14.51 Papà: e ora i regali

16.14 Valentina: amore io sto tornando sono stata bene oggi mi sembrava di stare in famiglia... mi manchi solo tanto tu e poi era tutto perfetto....... ....... ....... appena arrivo mi collego

16.25 Papà: siamo a casa

Le parti con i puntini sono ovviamente frasi private.
Mentre i miei familiari si godevano un bel pranzetto io mangiavo un semplice risotto, ma in compenso ho visto la partita del Catania che ha vinto 2-1 a Brescia ed è quasi salvo.
Mi hanno detto che in una foto ci sono pure io... chissà come hanno fatto!
Auguri Stefanino!

Capitolo 34: Una giornata a Legoland

Le due attrazioni principali della Danimarca sono la piccola sirenetta di Copenaghen e il parco di divertimento Legoland. Ieri ho avuto il piacere di tornare bambino e divertirmi a giocare con attrazioni realizzate con il più famoso gioco del mondo: il Lego!
La gita a Legoland è stata organizzata da un'associazione studentesca che si è presa il compito di affittare i pullman e comprare i biglietti per entrare al parco. Eravamo per l'esattezza 96 studenti internazionali!
Eppure la giornata non era iniziata bene. Sul pulmann mi sono sentito malissimo a causa del mal d'auto (o mal di pullman in questo caso) e il viaggio non finiva mai. Inoltre mi sembrava di essermi ritrovato all'interno di una gita scolastica di una scolaresca italiana poichè i circa 15 ragazzi italiani, che casualmente erano nel pullman insieme a me, facevano tanto di quel casino che mi apettavo da un momento all'altro la comparsa di una professoressa venuta per rimproverarli. Per fortuna io ero seduto vicino ad una ragazza turca, ed è stato molto piacevole parlare con lei e scoprire tradizioni e informazioni di una terra che sconosco.
Arrivati a Legoland ho iniziato a girare il parco insieme alle tre mie amiche austriache Anja, Stephanie e Khati insieme a tre amici di Khati venuti in visita dall'Austria, e insieme a Fanny che già conoscete e a Veronika che viene dalla Russia. Come al solito mi sono tenuto lontano dagli italiani. Il motivo è semplice: posso stare con gli italiani in Italia, mentre posso stare con persone provenienti da tutto il mondo solo ora. E poi oramai mi sono abituato a parlare inglese per cui ritaglio l'italiano solo allo stretto e necessario.
Adesso parlo del parco. Il parco è molto piccolo, niente a che vedere con Disneyland Paris o Gardaland, ed è finalizzato ad un pubblico di bambini piccoli, ovviamente accompagnati dalle famiglie. In effetti di persone della mia età ce n'erano ben poche.
Molte delle attrazzioni sono veramente banali, quali una torre per vedere tutto il parco o gli innumerevoli trenini che ti portano a vedere monumenti e città realizzate interamente in Lego (ovviamente queste realizzazioni sono molto belle e curate nel minimo dettaglio). Eppure allontanandosi dall'ingresso qualcosa di carino l'abbiamo trovata, come un giro in canoa che termina con uno splash gigante o un giro in canotto che termina anch'esso con un bagno d'acqua. Per fortuna la giornata era molto bella per cui il sole ci ha permesso di asciugarci in pochi minuti anche se eravamo molto bagnati come potete vedere nella foto.
Le due montagne russe del parco sono molto semplici e riescono a mala pena a farti sprigionare l'adrenalina che hai in corpo. Al contrario, all'interno di un capannone ci sono 10 bracci meccanici che ti fanno fare evoluzioni mozzafiato, quali giravolte, cambi di direzione, muoversi a testa in giù... il bello è che il percorso te lo scegli tu attraverso un computer.
Da segnalare pure il cinema in 4-D, nel quale oltre ai classici occhialini ci sono pure effetti luce, spruzzi di acqua, presenza di vento, effetti fumo e caduta di coriandoli. Molto bello.
Poi c'è un piccolo acquario nel quale si possono ammirare una trentina di specie di pesci diversi tra i quali piccoli squali e mante.
Diciamo che il grosso di Legoland sta tutto qui. Se non ti aspetti emozioni forti e ci vai spensierato passi una bellissima giornata, proprio come la mia. Se provi a chiudere gli occhi e ricordarti che da bambino passavi ore e ore a giocare con i Lego allora scoprirai che quel posto e magico.
Durante il viaggio di ritorno fortunatamente non mi sono sentito male, ma i ragazzi italiani hanno fatto più casino dell'andata. Chi glielo spiega che se parlano in italiano e specialmente nel loro dialetto non li capisce nessuno e che agli occhi dei ragazzi stranieri rimangono una piccola setta di pagliacci?

Per finire vi regalo altre foto di questo parco in modo che potete farvi un idea migliore di cosa trovereste se un giorno vi verrà voglia di andarci.

giovedì 5 maggio 2011

Capitolo 33: Free food at the University

L'Università di Aalborg tende a viziare i propri studenti, tantochè spesso capita che vengono offerti gelati, panini per la prima colazione, hot dog o dei veri e propri barbecue.
La prima cosa che pensa uno studente italiano come me è: ma quanti soldi ha l'Università di Aalborg?
In effetti per una persona che viene da un Università nella quale non ci sono nemmeno le fotocopiatrici per gli studenti sembra strano che vengano sprecati tutti questi soldi per il mangiare... Sicuramente i dirigenti vogliono bene agli studenti.
Il primo grosso evento free food è stato il primo Aprile, giorno in cui l'Università ha pagato l'azienda che gestisce la mensa per preparare hot dog e distribuire bibite e gelati agli studenti. Quel giorno credo di aver mangiato circa 4 hot dog e c'era una confusione pazzesca, ma veniva rispettata la fila e c'era un certo ordine. Le uniche figure che si distinguevano per la mancanza di educazione erano studenti internazionali.
La cosa simpatica è che pensavamo fosse uno scherzo! Se qualcuno il primo Aprile ti dice che ci sono panini gratis ci pensi dieci volte prima di credergli.
Oggi invece c'è stato un barbecue per il dipartimento di Energy Technology del quale io faccio parte. Come al solito i danesi si sono comportati benissimo, mentre invece ho costatato che c'è chi fa davvero brutta figura. Il mio amico messicano Manuel, mentre eravamo in fila, mi ha fatto notare che i ragazzi spagnoli (una decina) si erano attorniati al tavolo col mangiare pronto e si servivano più volte senza preoccuparsi delle altre persone che facevano la fila e aspettavano il loro turno. Il bello è che lo facevano senza nessun pudore. Quando sono riuscito ad avvicinarmi al tavolo ho scoperto che a fare compagnia a quei dieci ragazzi spagnoli c'erano più o meno quattro ragazzi italiani, i quali per non essere da meno celebravano la loro furbizia con risate goliardiche. Provate a immaginare la faccia delle persone che li osservavano.
Parlando in giro ho scoperto che oramai gli spagnoli sono stati catalogati come asociali (stanno sempre tra di loro), cleptomani (se c'è qualcosa da rubare non ci pensano due volte) e irrispettosi delle regole formali e informali. Gli italiani invece sono sulla buona strada e credo che abbiano il modello spagnolo come obbiettivo... Infatti non perdiamo occasione di buttarci in ridicolo ed è magari per questo che il paese va a rotoli... perchè si perso il senso di onore e di dignità.
Concludo però che non si può fare di tutta l'erba un fascio. Ho conosciuto ragazzi italiani veramente in gamba ed etichettabili come bravi ragazzi, i quali portano con onore il nome dell'Italia. Ma la volete sapere una cosa? Pensandoci bene credo siano la maggior parte!

martedì 3 maggio 2011

Capitolo 32: Fotostoria di una piantina di basilico

Circa un mese e mezzo fa, nel giorno dell'ultima notte di luna piena di Marzo, ho piantato in un vasetto una manciata di semi di basilico che mi erano stati gentilmenti dati da Marco, l'altro ragazzo italiano del Kollegium. Ho curato la piantina mettendola sempre al sole e annaffiandola quotidianamente.
Ho registrato periodicamente la sua crescita facendole alcune foto.
Ecco qui la sua fotostoria: