sabato 28 maggio 2011

Capitolo 41: Il Carnevale di Aalborg

Questo è uno di quei pochi capitoli dei quali avevo già previsto la scrittura prima ancora che iniziassi a scrivere il blog. Questo perchè sin dal primo giorno in cui sono arrivato ad Aalborg mi avevano detto che a fine maggio ci sarebbe stato il famoso Carnevale di Aalborg, battezzandolo come il più bello del nord Europa. Per fugare via i miei dubbi ho certato informazioni su internet, e in effetti ho letto che è veramente il più grande carnevale del nord Europa, e che ogni anno più di 100.000 persone vanno ad Aalborg per divertirsi. Non rimaneva che costatare con i miei occhi se davvero era vero, così stamattina in compagnia dei miei amici del Kollegium siamo scesi in paese sfidando gli 11°C e la pioggerellina e abbiamo ammirato il Carnevale danese. Inizio dicendovi che eravamo gli unici sprovvisti di vestito, poichè non abbiamo avuto tempo per prepararci per l'evento.
Le persone non erano vestite casualmente, ma si muovevano a gruppi, e ogni gruppo era vestito allo stesso modo, ovvero seguendo lo stesso tema. Ho visto gruppi di api, di pirati, di soldati, di infermiere, di conigli, di uomini primitivi, di carcerati, di poliziotti, di mostri, di Na'vi, di banane, di agricoltori, si soldati di Star Wars, di preti, di orsi, di fate, di cowboy... e ogni gruppo trascinava il proprio mezzo porta-birra. C'è chi utilizzava un semplice passeggino, chi utilizzava carrelli da giradino, chi utilizzava cariole, chi si era creato carretti su misura, ma tutti erano caratterizzati dal fatto che seguivano i tema del gruppo, e che contenevano decine e decine, se non centinaia di litri di birra.
Tutti erano contentissimi e si lasciavano andare a canti  e balli tipici (suppongo che siano tipici perchè non li ho mai sentiti), e il tutto era accompagnato da litri di birra. L'età dei festaioli andava dai 18 ai 30 anni circa, insomma non c'erano nè bambini, nè gente matura. Ovviamente c'erano quelli che, o per la troppa allegria, o per la troppa birra facevano gesti vandalici, quali salire in cima agli autobus e ballare, o giocare al lancio della lattina di birra (spesso piena e quindi veramente pericoloso). Ma stranamente ho visto solo un poliziotto durante tutta la parata. Essendo il corpo umano limitato nelle dimensioni, se troppa birra viene assunta viene naturale andare al bagno, così le strade laterali erano dei veri e proprio pisciatoi. Le persone meno timide o che avevano un bisongo davvero impellente di liberarsi la vescica si mettevano direttamente ai lati della strada. Le povere ragazze, che non possono sfruttare questo enorme vantaggio che noi uomini abbiamo, si facevano lunghe file dietro ai bagni chimici oppure si andavano a nascondere nei posti più strani.
Noi essendo estraniati non abbiamo goduto della festa come invece hanno fatto i danesi. Infatti i danesi aspettano questo giorno tutto l'anno e quando scendono per le strade lasciano a casa il senso del pudore e del controllo in modo da portersi divertire il più possibile.
Una cosa che mi ha fatto impressione è che quando siamo tornati a casa e siamo ripassati dalla strada dalla quale era partita la parata, non c'era una lattina di birra o altra spazzatura per terra. La strada era stata immediatamente ripulita. In Italia invece vedi scomparire l'ultimo coriandolo a Ferragosto!
Cosa ne penso del Carnevale danese? Simpatico, ma credo sia frutto del fatto che in Danimarca non ci sono gli stessi svaghi che ci sono in Italia, e quindi tutti i ragazzi tendono a divertirsi a più non posso per poi iniziare un letargo lungo 365 giorni, ovvero fino all'alba del Carnevale successivo.

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