lunedì 27 giugno 2011

Capitolo 49: La fine di un sogno

E' dieci minuti che cerco un inizio per questo ultimo capitolo, ma ogni volta che scrivo una frase la cancello. I pensieri e le emozioni sono così tante che mi è impossibile trovare le parole giuste. L'unica cosa sicura è che tutto è finito e la mia bolla di sapone è scoppiata.
Sono tornato quasi una settimana fa e già l'Erasmus sta diventando un ricordo lontano, ma lasciatemelo dire... un bellissimo ricordo!
E' stato strano risvegliarsi in un letto diverso, rivedere tutti i cari e vedere luoghi noti. Per certi versi sembra che non sia mai partito. Però se guardo indietro mi ricordo di aver vissuto cinque mesi stupendi e pienissimi che qualsiasi altro mio coetaneo mi invidia. Sono stato davvero fortunato.
L'ultimo giorno passato interamente ad Aalborg è stato pazzesco. Ho fatto l'esame di fine corso, ho pulito casa, chiuso la valigia e passato l'ultima serata in compagnia dei miei amici.
Quella serata non la dimenticherò mai. Erano tutti lì per dire addio a me, Ryan e Liz. Sono stati tantissimi gli abbracci, le lacrime e i messaggi dolci di addio. Oramai facevamo parte delle vite degli altri e viceversa.
Non tutti sono rimasti fino a tardi perchè l'indomani avevano esami. Gli irriducibili siamo stati io, Ryan, Liz e Khati. Fino alle 2 e mezza di notte siamo rimasti insieme e non volevamo dirci addio.
Ho lasciato il Kollegium alle 5 del mattino, Aalborg alle 6.30 e la Danimarca alle 11.40.
Ancora ho vive in mente le facce di tutti. Il momento più toccante è stato quando mi hanno dato una letterina in cui tutti avevo scritto qualcosa!
A Catania ho trovato i miei genitori molto commossi, anche se dopo soli sei giorni mi vogliono di già rispedire in Danimarca!
La vita qui a Catania è come l'avevo lasciata, e gli esami mi stanno tenendo molto occupato per cui penso poco ad Aalborg.
Il bilancio di questi 143 giorni è più che positivo e darei di tutto per poterli rivivere con le stesse persone.
Sembrano frasi fatte, però vi invito a preparare le valigie e partire. Se non partite non potete capire quanto bello e formativo può essere vivere all'estero.
Con questo capitolo chiudo ufficialmente il mio blog. Magari ne riaprirò un altro in futuro riguardo altri temi o altre avventure.
Vi ringrazio per avermi seguito in questi mesi... adesso sono io che voglio leggere di voi, in modo da poter rivivere nelle vostre avventure il mio Spectacular Erasmus!

mercoledì 15 giugno 2011

Capitolo 48: Persone che non dimenticherò mai

Stephanie

Un posto nel mio cuore sicuramente lo avranno per sempre le mie tre amiche austriache. Stephanie è una di loro. Mi ricordo ancora la prima volta che le ho incontrate, era la cena di benvenuto e io ero seduto in mezzo a loro. Siamo andati subito d'accordo ed è stato sempre piacevole stare insieme. Stephie è dolcissima e anche carina, sorride sempre e vede il mondo un pò come me. E' una brava ragazza e non li piace fare tardi la sera, forse perchè è molto devota al suo fidanzato Daniel che ho conosciuto ed è molto simpatico.




Khati

La seconda delle mie amiche austriache. La ricorderò per sempre con il vestitino tipico austriaco e per il suo italiano scolastico. Lei è la più festaiola delle ragazze austriache e ricorderò sempre il suo entusiasmo e i suoi sorrisi. Mi piace da morire quando con il suo accento mi dice Oh Sandro.
Ha avuto un passato da scout.


Anja

La terza e ultima (solo nella lista) delle mie amiche austriache. Anche con lei ne ho passate tantissime e mi ricorderò sempre la strada del ritorno da un party di un venerdì sera... C'erano -15°C e spingevamo la bicicletta perchè la strada era ricoperta di ghiaccio e quindi pericolosa da percorrere in bici. Anche lei è stata scout e con soddisfazione mi ha raccontato che questa estate andrà a fare da logista ad un campo estivo.



Greg

Il mio primo amico dell'Erasmus. I primi giorni li abbiamo passati insieme e lui è stato sempre gentile e di compagnia. Poi si è fidanzato e si è allontanato un pò, ma ogni volta che ci incontravamo era una festa. Condividiamo la passione per la chitarra e con lui ho fatto la camminata più lunga del mio soggiorno danese: c'era lo sciopero degli autobus e siamo tornati dal centro città a piedi. Anche quella sera c'era tanto freddo, ma la compagnia è stata piacevolissima. Con lui sono andato in chiesa e ho deciso di regalargli la mia bicicletta visto che l'anno prossimo studierà ancora ad Aalborg. Ah dimenticavo, Greg è polacco.




Filipe

Il mio amico portoghese mi ricorda un mio vecchio compagno di classe... sono identici! E' un bravissimo ragazzo, e vive ad Aalborg da settembre. Cordialissimo e simpaticissimo. Ogni tanto fa il volontario alla Studenterhouset e una volta ha sbagliato a tornarmi il resto... meno male che me ne sono accorto perchè erano più di 70€! E' stato lui che mi ha procurato il biglietto per Legoland.




Ryan

Il mio primo amico americano! Eh si, dopo 21 anni posso dire di avere un amico americano! ...Ryan è il classico ragazzo americano, che stravede per il suo paese, possiede tutto e ha fatto di tutto nella sua vita. Oltre ad abitare nel mio stesso collegio è pure un mio collega e quindi ho passato con lui più tempo che con qualsiasi altra persona. I primi giorni era impossibile capirlo mentre parlava per colpa del suo strano accento (come se avesse una gomma da masticare in bocca), invece ora non ho quasi più problemi. Si improvvisa cuoco e io gli do sempre consigli che lui recepisce a suo modo. Indimenticabile la sua pasta metà al pesto e metà alla carbonara! Mi mancherà tantissimo per la sua gioia e le sue risate sempre presenti. Mi mancheranno le partite a ping pong e le passeggiate in bici insieme.

Jens

Uno dei due miei colleghi danesi. Bravissimo ragazzo, diciamo un anima pia. Appassionato di calcio e grande tifoso del Manchester United. Adora la pizza e stravede per la cucina italiana. Sempre calmo e molto rifessivo. Una rivelazione quando abbiamo giocato a calcio! E' il ragazzo sulla sinistra.




Jess

Il mio secondo collega danse. Anche lui tranquillo e anche lui un bravo ragazzo. Mangia sempre e mangia di tutto. Gentile e già accasato, ma soprattutto molto efficiente.













Cyril

E' il mio collega francese. Secondo me il nostro rapporto è stato di amore e odio senza però che ce lo siamo mai detti. Al contrario di tutti i francesi che ho incontrato non ha battuto ciglio quando gli ho raccontato di essere metà francese e anzi credo li abbia dato un pò fastidio (non so perchè). Ottimo studente, ma non per questo deve essere il migliore in tutto e quando qualcuna la sa più lunga di lui non la prende tanto bene. Certe volte però è stato davvero amichevole e si divertiva a spettegolare di alcune persone quando non c'erano... Chissà quante volte avrà spettegolato su di me!



Marco

L'unico italiano della lista. Mio vicino di casa e bravissimo ragazzo. Con lui ho cenato diverse volte allo scopo di non rimpiangere la cucina nostrana. Abbiamo giocato tantissime volte a ping pong  e siamo pure andati a correre per tenerci in forma. E' fidanzato con una ragazza svedese e in passato ha avuto una ragazza messicana. Come già accennato è stato l'unico italiano con il quale ho approfondito il rapporto, e con il senno di poi ho fatto davvero un ottima scelta perchè è davvero un ottimo ragazzo.
Nella foto è quello sulla destra. L'altro ragazzo è Lenny (danese).



Manuel

Messicano e davvero una persona piacevolissima. Sempre gentilissimo e cortesissimo. E' stato sempre un piacere parlare con lui. Ci capivamo a vista d'occhio e avevamo sempre le stesse impressioni. Eh già, la pensavamo sempre allo stesso modo... Mi dispiace non aver approfondito troppo la nostra amicizia, ma abitando lontano i nostri incontri non sono stati molti. Lo reputo la migliore persona di Aalborg.







Vincent

Anche lui come me figlio di padre italiano e madre francese, però al contrario di me residente in Francia. Non parla italiano, ma gli piacerebbe tanto e io sono stato un pò il suo maestro. Con lui sono stato in Svezia e mi ha insegnato a giocare a carte in tansissimi modi. Bravissimo ragazzo e grande giocatore di Ping Pong. Una volta ha letto alla mia ragazza una lettera al posto mio... E' stato proprio divertente!







Xavier

Anche lui francese, ma preferisce dire di essere basco. Anche lui mio vicino di casa. Con lui sono andato in Norvegia e in Svezia. Certe volte mi ha fatto impazzire duranti i viaggi ma è un bravo ragazzo. Mi ricorderò sempre che una volta è stato investito e la signora che ha commesso il misfatto è venuta al Kollegium con dei regali per chiedergli scusa. Io e Marco lo prendavamo in giro dicendo che la donna era l'amante!




Sebastien

Amico di Xavier e bravo ragazzo. Sempre tranquillo e calmo, ma anche scherzoso e divertente quando meno te l'aspetti. Anche con lui ho condiviso i viaggi in Svezia e Norvegia.






Charlotte

Francese pure lei. Gli sono diventato subito simpatico e io non riuscivo mai a ricordarmi il suo nome. Con lei ho passato tantissimo tempo ed era ospite fissa del Kollegium. Festaiola e amante del finesettimana. Ha fatto parte della compagnia della vacanza svedese. Nell'ultimo periodo fidanzata di Vincent. Mi ricorderò per sempre quando una sera tardi l'ho accompagnata alla fermata dell'autobus mentre nevicava... era la prima neve...








Alexia

Mia vicina di appartamento e francese. Sempre allegra, ma amche un pò schiva. Riparatrice ufficiale di bici del Kollegium. Quando mi incontra mi batte sempre il cinque... Mi chiede sempre scusa per la musica messa alta, ma io non l'ho mai sentita. Una volta ha fatto una battaglia di farina con una sua amica nella sua stanza. L'anno prossimo andrà a studiare a Stoccolma. Lei è di Parigi quindi penso che prima o poi la rivedrò. E' la ragazza a destra nella foto. L'altra ragazza è Nina (danese).




Lou

Il primo giorno è stata gentilissima e mi ha offerto il thè. Sembrava destinata ad essere una delle mie migliori amiche dell'Erasmus, ma forse a causa della presenza del suo fidanzato, che comunque considero un bravo ragazzo, e un pò di timidezza, non siamo riusciti a conoscerci bene. I sorrisi però non sono mai mancati e negli occhi gli leggo un pò di tristezza dovuta proprio al fatto che non ci siamo conosciuti meglio... Mi ricorderò pure che si tinge spesso i capelli. Abbiamo giocato a scopa una volta e lei consosceva già le regole!





Anders

Il primo giorno che l'ho visto era reduce da una sbornia e mi ha fatto un pò impressione, ma quella volta è stata un eccezzione. E' il ragazzo danese più amichevole di tutti, parla con tutti e gli piace stare con gli studenti internazionali. E' il master of the keys, ovvero il responsabile del frigo con le birre.









Guillaume

E' stato una piccola rivelazione. All'inizio credo che non ci piacevamo, ma dopo che si è trasferito al mio Kollegium ci siamo conosciuti meglio e siamo entrati in ottimi rapporti. Abbiamo giocato diverse volte a carte. Lui mi ha insegnato giochi francesi, e io gli ho insegnato giochi italiani (siciliani). Ovviamente è francese ed è stato uno dei miei compagni di viaggio in Svezia.








Fanny

Simpatica ragazza francese. Ha un aria familiare e non so perchè. Sono stato moltissimo in sua compagnia e non mi dimenticherò mai la sua giacchetta verde. Anche lei compagna di viaggio in Svezia.







Ed

Definire Ed è semplice. Un bravo ragazzo inglese! Ho avuto il piacere di farmi un giro sulla sua Micra con guida  a destra. In passato ha lavorato a Disneyland Paris. Sempre gentile e cortese.








Alex

Nel primo mese ha perso il giubbottto un sacco di volte. Quando mi ha conosciuto si era stupito che sapessi parlare francese e amava il mio accento.














Laura

Nome italiano, ma lei è rumena. Abbiamo fatto parte della stessa squadra alla competizione BEST. Sempre gentile e contenta di vedermi... Siamo stati vicini di stanza all'università.







Liz

Siamo arrivati ad Aalborg lo stesso giorno ed è stata la prima ragazza che ho conosciuto. Diverse volte siamo stati negli stessi posti anche se non ci facevamo la festa a vicenda, ma tutto sommato sono convinto che porterà un buon ricordo di me. Per pura coincidenza lasceremo Aalborg lo stesso giorno.



Veronika

Ragazza russa. Molte volte eravamo insieme negli stessi posti, compreso Legolang. Simapatica e brava fotografa.

domenica 12 giugno 2011

Capitolo 47: Qualche aneddoto da ricordare

Essendo alla fine dell'Erasmus, mi piace raccontare di alcuni aneddoti che non hanno trovato spazio in capitoli a se stanti.

Aneddoto 1: Il calcio

Nonostante non mi trovassi in Italia, il calcio ha continuato a far parte delle mie giornate, ovviamente non quotidianamente. E' stato un piacere seguire le partite del Catania quasi tutte le domeniche e concedermi ogni tanto qualche partita di coppa dell'Inter. Queste partite le ho sempre seguite da solo, mentre ho visto più volte partite di Champions League al Kollegium di Jess in compagnia dei miei colleghi. In particolar modo abbiamo visto partite del Manchester United, squadra tifata dal mio amico danese.
Il calcio non è stato solo guardato, ma pure giocato. Più volte sono andato a giocare a pallone e complice uno stato di forma pietoso e il freddo polare non sono mai riuscito a fare bella figura, cosa che ovviamente sarebbe stata impossibile pure con mesi di allenamento visto la mia classe!

Aneddoto 2: Italia vs Francia

La rivalità tra Italia e Francia esiste, ma non ha mai portato a discussioni. Certe volte prendendoci in giro cerchiamo di dimostrare di essere i migliori, specialmente nello sport. Con i ragazzi del Kollegium la prendiamo sempre a ridere, soprattutto quando giochiamo a ping pong a coppia, nella mitica partita Vincent-Guillomme vs Sandro-Marco. Eppure ci sono francesi che hanno questa rivalità radicata dentro. E' il caso del mio collega Cyril, il quale esalta i suoi atleti a più non posso. Ancora rimpiango di non aver visto insieme a lui la partita del 6 Nazioni di Rugby Italia-Francia, con la storica vittoria degli azzurri.

Aneddoto 3: Ore di luce

Se durante l'inverno le ore di luce erano davvero poche, con il passare delle settimane le giornate si sono sempre più allungate regalando luce sin dalle prime ore del mattino fino a tarda sera. Attualmente  il sole sorge poco dopo le 5 del mattino per tramontare verso le 9. Il problema sta nel fatto che il crepuscolo dura circa due ore e quindi alle 11 c'è ancora luce! (nella foto ne avete testimonianza. Non lasciatevi ingannare dalla temperatura poichè la foto l'ho fatta da dentro la mia stanza).
Non so perchè, ma i danesi non amano le serrande. Amano dormire solo con una tendina davanti la finestra che ovviamente non blocca i raggi del sole! ...Io che non sono danese non riesco a dormire con la luce e ho trovato una soluzione al mio problema: al mio arrivo avevo trovato nell'armadio una specie di tenda spessa che sicuramente qualche ex inquilino dell'appartamento aveva comprato per ovviare al problema, e la appendo ogni sera prima di andare a letto servendomi di quattro mollette.
Una volta poichè avevo previsto di svegliarmi verso le 6.30 del mattino avevo deciso di non metterla. Decisione erratissima! Alle 4 del mattino c'era già luce e ho dormito malissimo!






Aneddoto 4: Pedalare sotto la grandine

Oggi mentre andavo in chiesa insieme a Greg, siamo stati beccati da un improvviso acquazzone che il meteo non aveva previsto. Fortunatamente avevo il k-way, ma se di colpo inizia a grandinare e non hai dove ripararti serve a poco. Abbiamo pedalato per altri 2/3 minuti prima di trovare un riparo, che tra l'altro era l'entrata del parco giochi!
Comunque sono contento perchè posso dire di averle provate tutte. Infatti ho pedalato sia sotto la neve, sia sotto la pioggia e ora pure sotto la grandine!
Alla fine ci siamo arrivati in chiesa anche se tutti bagnati. Ovviamente la messa era in inglese!

giovedì 9 giugno 2011

Capitolo 46: La Studenterhuset

Sembra strano parlarvi solo ora della famosa casa dello studente di Aalborg, ma meglio tardi che mai!
A Catania il nome casa dello studente è legato a dormitorio per studenti, invece in Danimarca la Studenterhuset è il luogo di ritrovo degli studenti.
Quando uno studente vuole evadere un pò dalla realtà e andarsi a riposare un pò non c'è posto migliore della Studenterhuse, la quale si trova in una zona centralissima della città.
Se hai voglia di leggerti un libro, giocare a biliardo o semplicemente bere una birra, la Studenterhuset fa sempre a caso tuo! I commessi della Studenterhuset sono tutti studenti volontari, che dedicano parte del loro tempo a stare dietro il bancone e servire i clienti. Come in molti bar o pub danesi puoi chiedere in prestito dei giochi da tavola per allietare la tua serata e questi giochi sono di tutti i tipi, a partire dal twister, fino a finire alle carte uno e lo scarabeo.
Nella stessa struttura della Studenterhuset c'è una stanza enorme adibita a serate speciali, dove gruppi possono suonare, o maestri di ballo insegnare la loro arte.
Il mercoledì sera è la serata internazionale, ovvero la serata dove tutti gli studenti stranieri si riuniscono per passare una serata insieme.
Durante i mercoledì di febbraio la Studenterhuset era sempre pienissima, mentre con il passare dei mesi la confusione è andata sempre più scemando, probabilmente dovuta al fatto che non c'era più la novità.
Durante il mio Erasmus ci sarò andato una decina di volte in totale e tutte le volte ho passato belle serate. Per esempio ieri sera abbiamo giocato a scarabeo e ad un gioco nel quale bisognava indovinare i nomi di alcuni personaggi famosi nel meno tempo possibile, utilizzando una sola parola, oppure mimando.
Ogni tanto per aumentare le vendite di birre ci sono dei premi in palio. Per esempio ieri potevi partecipare all'estrazione di alcuni biglietti per la partita della Danimarca del prossimo Europeo Under 21. Ho vinto? ...assolutamente no, invece Khati e Guillaume si...

Ecco qui alcune foto della Studenterhuset e lo schema finale dello scarabeo:



lunedì 6 giugno 2011

Capitolo 45: What about my English?

More than 120 days are passed since I wrote the chapter about the English. I can prove that my English is better than 4 months ago, but I am not fluent like I hoped.
English is not a difficult language, but thinking like an English is very difficult, at least for me. Now I am able to do difficult speeches, but more important, I am able to understand almost everything.
Now I can understand almost every words, but the problem is that I do not know the meaning of most of them.
I watched a lot of English movies during my Erasmus and sometimes I don't need the subtitles help.
Two months ago, Anja told me that my English was better and I was very happy, because I didn't noticed by myself.
Writing the report of the project helped my English improving, and Ryan teached me a lot of cheats to do less mistakes.
The hardest part is learning phrasal verbs. If you know them, you can formulate any kind of sentence.
I am very good on questions, but I don't know the reason.
However I didn't rise throught  the rank that I compiled at the beginning of my Erasmus, because all people improved their English like me. I don't care to be in the first positions of the list, because my goal is to be able to communicate with people of all over the world, and I am.
I don't want to forget my English when I'll be in Italy and so I'm going to watch just English movies and a lot of English tv, but also I want to skype my new friends.
When I will compile my first curriculum vitae I may write that I can speak English without writing lies.
This chapters looks like a school's homework, but I assure you that I can use sophisticated words if I want, but sometimes I don't know what I mean!

domenica 5 giugno 2011

Capitolo 44: La bolla di sapone

Tutti gli studenti che vanno in Erasmus si portano da casa tre cose: un set per fare bolle di sapone, un contenitore e uno stuzzicadenti.
Mentre tutti questi studenti sono in aereo, sulla nave, sul treno o in qualsiasi altro mezzo di trasporto che li sta portando alla meta del loro Erasmus, mescolano all'interno del contenitore tutti gli ingredienti per crearsi la bolla di sapone che li ospiterà nei mesi successivi. C'è chi mette solo acqua e sapone e allora trascorrerà un periodo noioso e infinito, c'è chi aggiunge pure allegria, sorrisi e simpatia e allora trascorrerà un periodo bellissimo, spensierato e il tempo passerà velocissimo.
Io per esempio nel mio contenitore ho messo l'amicizia, tanti sorrisi, la gentilezza, il coraggio e tanta italianità.
Questi ragazzi una volta arrivati a destinazione soffiano attraverso il mirino, e come i migliori prestigiatori creano una bella bolla di sapone tutta intorno a loro. In base alle qualità che sono state messe nel contenitore, la bolla assumerà colori e riflessi diversi.
Quando due ragazzi che vivono dentro una bolla si incontrano possono decidere di unirsi e vivere insieme una nuova avventura, condividendo tutte le qualità messe prima di partire.
Dopo qualche settimana si iniziano a vedere tantissime bolle enormi, frutto di tantissimi incontri e condivisioni. Tutti si trovano bene dentro la bolla perchè l'hanno creata loro e sono padroni del suo futuro.
Il mondo dentro la bolla è bellissimo, peccato che è difficilissimo portare fuori le cose che sono state create dentro la bolla... le uniche cose facilmente trasportabili sono le cose astratte quali i ricordi, le amicizie, gli amori...
Come in tutte le cose belle arriva un momento in cui si deve uscire dalla bolla per tornare al mondo reale. Questa è la parte più brutta di tutte. Nessuno degli abitanti della bolla vuole lasciare andare i propri amici, ma arriva un momento in cui servendoti del tuo stuzzicadenti sei costretto ad uscire dalla bolla, scoppiandola. Ti guardi indietro e vedi la grande bolla che poco prima era la tua casa scoppiare e diventare tante bollicine piccolissime che si sciolgono quando raggiungono il suolo.
Spesso vedi questa scena mentre sei su un aereo, su una nave o su un treno, dove solo qualche mese prima mischiavi nel contenitore tutte le tue qualità.
La bolla non si potrà ricostruire più, ma quando scoppia ti bagna tutto e quindi ti macchia per sempre.
In questo momento la mia bolla sta tremando... sa che oramai ha gli ultimi giorni di vita e cerca in tutti i modi di bloccare i pensieri esterni che vogliono entrare. Tutti i miei amici della Danimarca si stanno accorgendo che la bolla sta per scoppiare, glielo leggo negli occhi, poichè riflettono uno stato d'anima di tristezza, lo stesso che vedo in questi giorni la mattina quando mi specchio.
La nostra grandissima bolla sta per scoppiare ed è davvero brutto dopo tutti i sacrifici che abbiamo fatto per costruirla. Non possiamo fermare ciò, ma possiamo fare in modo di farci bagnare il più possibile da quelle piccole bollicine figlie della grande bolla, in modo che rimarremo per sempre impressi del suo profumo.

giovedì 2 giugno 2011

Capitolo 43: Il clima danese

Credo che dopo poco più di quattro mesi trascorsi in Danimarca posso darvi un opinione abbastanza verosimile del meteo danese.
Intanto vi dico che il meteo era una di quelle incognite che più mi preoccupavano prima della mia partenza. Mi immaginavo sempre freddo, tantissima pioggia e neve a volontà. Eppure dopo quattro mesi mi sono un pò ricreduto.
L'inverno danese è veramente molto freddo e le temperature minime hanno raggiunto i -15°C, eppure è un freddo secco e quindi non ti entra dentro le ossa. Credetemi, si sente più freddo a Catania quando ci sono 7°C che in Danimarca con -10°C! E' tutta una questione di umidità, ma forse le mie opinioni sono dettate dal fatto che ho sempre indossato roba pesante, calzamaglia in primis. Comunque ci sono state diverse settimane durante le quali la temperatura non è mai salita sopra lo zero!
Di neve ne è caduta molta e solo ad intervalli regolari. Credo ci siano state solamente tre o quattro nevicate in totale.
Quando la neve si sciolta è iniziata la primavera danese ovvero temperature dagli 0 ai 10°C. Quando c'erano 10°C avevo proprio caldo, eppure a Catania 10° sono il minimo stagionale!
Da metà marzo in poi la neve avrebbe dovuto lasciare posto alla pioggia, la quale però non è ospite fissa delle giornate danesi. Piove più o meno una volta a settimana anche se il cielo è spesso minaccioso. Più che altro spesso cade quella pioggerellina che non ti bagna.
Temporali non ce ne sono mai stati e il primo tuono l'ho sentito la settimana scorsa. La cosa che da più fastidio è il vento. Quello soffia sempre e molto forte!
Certe volte ci sono circa 18°C e allora si può stare pure a maniche corte e andare a correre o stare all'aperto è molto piacevole.
Un giorno di aprile nel giro di 30 minuti ha nevicato, poi piovuto e poi grandinato; quello è stato il giorno più pazzo di tutti!
Col senno di poi non mi lamento del meteo danese. Mi sono bagnato poche volte e se coperti bene non si sente il freddo. Dentro i locali puoi stare tranquillamente a maniche corte.
Ora come ora ci sono punte massime di 20°C (quando di è fortunati)... A Catania si fanno già il bagno a mare e al mio arrivo troverò circa 35°C... Ce la farò a sopravvivere a 15°C di sbalzo???