sabato 30 aprile 2011

Capitolo 31: Io e il mangiare

La preoccupazione principale dei ragazzi che per la prima volta vanno a vivere da soli è quello di dover fare tutte le cose che abitualmente faceva la mamma, ovvero pulire la casa, lavare la biancheria, lavare i piatti, cucinare...
Di solito le ragazze hanno meno problemi mentre spesso ci sono ragazzi in preda al panico.
Non vi nego che durante questi 3 mesi (eh si oggi compio 3 mesi di Erasmus) ho visto case sporche, pentole non proprio pulite e gente mangiare roba che io neanche toccherei.
Sebbene io sia un ragazzo non sono arrivato impreparato all'appuntamento, sia perchè mia mamma avendo solo figli maschi ci ha insegnato a fare la qualunque, sia perchè 13 anni di scout ti fanno le ossa.
Proprio agli scout avevo la specialità di cuciniere, ovvero ero riconosciuto come un bravo cuoco! Rarità tra i ragazzi. Così in questi 3 mesi mi sono dato da fare per non fare mancare i sapori di casa e spesso mi sono divertito tra i fornelli.
Dopo il primo periodo di ambientamento nel quale ho utilizzato diversi sughi pronti o cucinato roba surgelata (tra i motivi c'era pure il fatto che non disponevo di una padella e di una casseruola piccola) ho iniziato a scavare tra i miei ricordi, e aiutandomi con internet ho iniziato a cucinare piatti succulenti, ovviamente con i prodotti che riesco a trovare qui in Danimarca.
La cosa che mi piace di più cucinare è la pasta. Ne ho fatta di tutti i tipi a partire dalla carbonara, a finire a quella panna e prosciutto. Tra i secondi piatti ho meno scelta ma qualche piatto più particolare l'ho cucinato come il pollo alla birra o il pollo al limone. Invece nella preparazione dei dolci sono rimasto un pò indietro avendo cunicato solamente le crepes e i fagottini di cioccolato e cereali.
Devo dire che rispetto a casa pure le porzioni sono aumentate. Diciamo che mi cucino per due! Eppure continuo a rimanere magro! Meno male!... una volta sono rimasto esterrefatto quando ho constatato di aver cucinato 1 kg di spaghetti in sole 5 volte! Da quella volta ho deciso di darmi un pò una controllata.
Di positivo c'è il fatto che mangio tantissima frutta e verdura. Un'eccezzione rispetto alle mie abitudini catanesi.
Ma se adesso avete l'acquolina in bocca vi propongo un primo piatto, un secondo piatto e un dolce che potrete cucinare in pochi minuti e senza difficoltà. Attenzione i piatti non sono accoppiati tra di loro, nel senso che non è una grande idea cucinarli per lo stesso pasto.

Primo piatto: Spaghetti alle vongole

Ingredienti per due persone (per me una):
  • 200 grammi di spaghetti
  • 100 grammi di vongole in barattolo
  • aglio
  • pomodorino
  • olio di oliva
  • peperoncino
  • sale
Preparazione:

Mettete in una casseruola l'olio e accendete il fornello a fuoco lento e fate soffriggere l'aglio. Quando l'aglio sarà dorato aggiungete il peperoncino, le vengole e il pomodorino e fateli rosolare per 3/4 minuti. Nel frattempo cucinate la pasta e scolatela quando è al dente e unitela alle vongole nella piccola casseruola. Mischiate e fate insaporire la pasta. Dopo circa un minuto potete metterla nei piatti e accompagnarla con un pò di parmigiano se è di vostro gradimento.


Secondo piatto: Pollo alla paprika


Ingredienti per due persone (per me una):
  • 250 grammi di petto di pollo
  • un cucchiaino di paprika
  • mezza cipolla
  • farina
  • olio
  • sale
Preparazione:

Tagliate il petto di pollo in piccole striscette. Infarinatelo e mettelo a cucinare in una casseruola dove poco prima avevato soffritto la cipolla. Aggiungete la paprika e mischiate fin quando il pollo sarà ben cotto. Se l'olio si dovesse asciugare del tutto potete aggiungere un pò d'acqua.

Dolce: Dolcetti di cereali e cioccolato



Ingredienti per sei persone:
  • 75 grammi cereali della prima colazione
  • 100 grammi di cioccolato
  • 25 grammi di burro
Preparazione:

Mettete a bagnomaria il cioccolato e il burro. Quando entrambi si saranno sciolti aggiungete il cereali e mischiate per qualche secondo. Aiutandovi con due cucchiai formate delle palline. Per farle solidificare prima è consigliabile metterle in frigo.

Buon Appetito!

mercoledì 27 aprile 2011

Capitolo 30: Vacanze pasquali svedesi

Dopo la parentesi norvegese con il weekend a Oslo mi sono concesso un altro lusso trascorrendo le vacanze pasquali in Svezia. Sono stato cinque giorni lontano da casa e ho visitato le città di Stoccolma e di Gotemborg, tornando a casa con il sorriso stampato sulle labbra e la nostalgia di una terra bellissima.
Questa volta non vi descrivo in modo dettagliato cosa ho fatto e dove sono andato, ma vi propongo dei sottocapitoli che rappresentato quello che ho maggiormente provato in questi giorni.

Sottocapitolo 1: SETTE FRANCESI


Nella foto qui a fianco vedete la comitiva con la quale sono stato in Svezia. Nella foto potete contare sette persone con me compreso. Allora perchè il sottocapitolo si chiama sette francesi? Il settimo starà mica scattando la foto? ...no. Il settimo sono io... Per chi non lo sapesse ricordo che ho origini francesi, e durante questo viaggio passato in compagnia di soli ragazzi francesi il mio lato francese è uscito dal letargo e si è manifestato in tutta la sua natura.
Con mio enorme piacere ho scoperto di avere un'ottimo orecchio e anche una discreta parlata, per non parlare che ragiono pure in francese (secondo me è la cosa più importante). Eppure quelle poche volte che parlo francese a casa, mamma mi rimprovera dicendo che faccio troppi errori. Magari è solo perchè non sono allenato. Di sicuro le 4/5 puntate settimanali dei Simpson che uso guardare in francese mi hanno tenuto l'orecchio vivo e stimolato un pò il cervello.
Non sapete che piacere mi dava stare in mezzo a stranieri e poter comunicare come uno di loro... Il lavoro che mamma ha fatto quando ero piccolo è servito... Grazie Mamma!
Ma la cosa che più mi ha colpito è che ho scoperto di avere pure una cultura francese, nel senso che la mia infanzia è stata come quella di un qualsiasi bambino francese, con canzoni francesi, programmi francesi, vacanze francesi...
Peccato che appena tornato ad Aalborg il Sandro francese è tornato il letargo in attesa di svegliarsi di nuovo per aiutare il Sandro italiano in qualche sua nuova avventura.


Sottocapitolo 2: UNA TERRA MAGICA


Prima di partire non credevo di trovare una terra così bella e affascinante; almeno non così vicino ai grandi centri urbani!
La Svezia è un paradiso per gli occhi e ti fa innamorare al primo sguardo.
Per esempio Stoccolma è pubblicizzata come la Capitale della Scandinavia, e un motivo c'è: è grande, pulita, ha tanti parchi, tante isole, tanti monumenti, la gente è cordiale e il landscape è fantastico.
Basta prendere una piccola barca e in meno di un'ora ti ritrovi in isolotti da fiaba e il tuo sogno diventa possedere una casa lì.
Durante il tragitto del treno che ci ha portati da Stoccolma a Gotemborg ho visto boschi bellissimi, laghi azzurrissimi e fiumi limpidissimi, tantochè ho capito cosa hanno provato i marinai di Ulisse al richiamo delle sirene. Credo che la loro sensazione sia stata uguale alla mia.
Un tocco speciale l'ha avuto il tempo. Sembrava di essere in estate e gran parte del tempo eravamo a maniche corte, così come le centinaia di persone che andavano nei grandi parchi verdi per prendere un pò di sole e giocare nella natura.
Se volete fare una bella vacanza prenotatevi un viaggio in Svezia. Vi assicuro che non ne rimarrete delusi.

Sottocapitolo 3: LE RAGAZZE SVEDESI


Alcune fonti dicono che le ragazze svedesi siano tra le più belle del mondo. Confermo.
Dopo aver dubitato a seguito delle prime ore trascorse in città, mi sono ricreduto quando sono andato nei parchi e visto le vere svedesi durante le loro attività quotidiane.
Credo che le ragazze svedesi siano belle, non solo perchè spesso sono alte, bionde e con gli occhi azzurri, ma perchè non vedono il loro corpo con ossessione: come si dice da noi sono acqua e sapone.
Quando sono andato a visitare un isola vicino Stoccolma abbiamo preso un gelato in una gelateria e le commesse erano una più bella dell'altra tantochè non ho resistito e mi sono fatto una foto con loro. Purtroppo la più carina è rimasta a servire i clienti, ma qui potete ammirare le altre due. Ovviamente dal vivo sono tutt'altra cosa. Provate a chiedere a Vincent e Sebastien!


Sottocapitolo 4: CONOSCERE NUOVE PERSONE


Per risparmiare un bel pò di soldi quando sono in vacanza tendo a dormire in un ostello della gioventù. In questi ostelli si dorme in camerate e se sei sfortunato rimani sveglio tutta la notte per paura dei tuoi vicini, ma se sei fortunato fai delle conoscenze fantastiche.
Io sono stato fortunato e a Gotemborg ho conosciuto due bellissime persone, che per pure coincidenza erano due sorelle francesi. Poichè costretto ad andare in bagno ogni 10 minuti avevo deciso di rimanere a casa, mentre gli altri si facevano un giro. Con me era rimasto Guillaume e mentre giocavamo a carte abbiamo conosciuto queste due ragazze.
Il mio lato francese era ancora sveglio, per cui tutte le conversazioni sono state in francese. Si è parlato di tutto e di più e fa tanto piacere scoprire che siamo tutti uguali e che ci divertiamo per le stesse cose. E' bello soprattutto creare un atmosfera piacevole al primo sorriso, ovvero appena gli sguardi si sono incrociati.
E' bello scoprire che una delle due ragazze lavora a Parma nello stabilimento della Barilla e che sta imparando l'Italiano. E' bello scoprire che quest'estate andrà in vacanza in Sicilia perchè sa che è una terra bellissima!
E' bello scoprire che non c'è viaggio senza che non ti porti dietro il ricordo di qualcuno.
E' questo il bello di viaggiare: conoscere nuove persone e passare con loro due orette in piena allegria!
Per due ore noi siamo entrati nella loro vita e loro nella nostra, ma con un intensità e un piacere che lascia il segno. Del resto il mondo è piccolo e come mi ha detto un signore senegalese che ho incontrato in un ostello ad Oslo il mondo è piccolo e un giorno ci reincontreremo.

P.s. Il signore Senegalese si chiama Aleandro e con lui ho parlato di fede (lui è mussulmano), di pace e vita e con grande piacere i nostri ideali erano sempre gli stessi. Mi ricorderò sempre di Aleandro così come delle due ragazze francesi.




mercoledì 20 aprile 2011

Capitolo 29: Una settima tipo

LUNEDI'

         7.00 : Sveglia
         8.00 : Università (lezioni o lavoro al progetto)
       12.00 : Pausa pranzo
       12.30 : Università (lezioni o lavoro al progetto)
       17.00 : Vado a fare la spesa
       18.00 : Studio o Svago (Lost, ping pong, internet, amici...)
       19.00 : Cucino e mangio
       20.00 : Skype
       21.00 : Film
       23.00 : Vado a dormire

MARTEDI'

         7.00 : Sveglia
         8.00 : Università (lezioni o lavoro al progetto)
       12.00 : Pausa pranzo
       12.30 : Università (lezioni o lavoro al progetto)
       17.00 : Torno a casa
       17.15 : Svago e/o Skype
       18.30 : Vado in palestra
       22.00 : Torno dalla palestra
       22.15 : Cucino, mangio e guardo Ballarò
       23.15 : Vedo su YouTube la copertina di Maurizio Crozza che
                   mi sono perso perchè ero in palestra
       23.30 : Vado a letto

MERCOLEDI'

         7.00 : Sveglia
         8.00 : Università (lezioni o lavoro al progetto)
       12.00 : Pausa pranzo
       12.30 : Università (lezioni o lavoro al progetto)
       17.00 : Torno a casa
       17.15 : Studio o Svago (Lost, ping pong, internet, amici...)
       19.00 : Cucino e mangio
       20.00 : Skype
       21.00 : Studenterhuset (luogo di ritrovo studenti internationali) o altre attività
                   di svago fuori dal Kollegium
       24.00 : Vado a dormire

GIOVEDI'

       10.00 : Sveglia
       10.15 : Bucato e pulizia casa
       11.45 : Cucino e mangio
       12.30 : Università (lezioni o lavoro al progetto)
       17.00 : Torno a casa
       17.15 : Studio o Svago (Lost, ping pong, internet, amici...)
       18.30 : Vado in palestra
       22.00 : Torno dalla palestra
       22.15 : Cucino, mangio e guardo Annozero
       23.15 : Vado a dormire

VENERDI'

         7.00 : Sveglia
         8.00 : Università (lezioni o lavoro al progetto)
       12.00 : Pausa pranzo
       12.30 : Università (lezioni o lavoro al progetto)
       17.00 : Arrivo a casa
       17.15 : Studio o Svago (Lost, ping pong, internet, amici...)
       19.00 : Cucino e mangio
       20.00 : Skype
       21.00 : Pre-party
       23.00 : Party con orario di rientro indefinito

SABATO

       10.00 : Sveglia
       12.00 : Cucino e mangio
       13.00 : Riposino pomeridiamo
       16.00 : Studio o Svago (Lost, ping pong, internet, amici...)
       19.00 : Cucino e mangio
       20.00 : Skype
       21.00 : Film o party di durata minore rispetto a quello del venerdì
       24.00 : Vado a dormire

DOMENICA

       10.00 : Sveglia
       10.15 : Cura della casa e svago
       12.00 : Cucino e mangio
       13.00 : Svago
       15.00 : Partita del Catania
       17.15 : Stadio sprint e 90° minuto + Skype
       19.00 : Cucino e mangio
       20.00 : Skype
       21.00 : Se il Catania ha vinto guardo 30 minuti di Salastampa e/o film
       23.00 : Vado a dormire

Le giornate subiscono variazioni di diverso tipo tantochè difficilmente rispetto questa tabella alla perfezione. Mi piace però farvi fare un'idea di come sia la vita di uno studente Erasmus medio. Nonostante lo Svago compaia ogni giorno, la maggior parte delle ore sono dedicate all'Università.
Non potendo scrivere niente sul blog nei prossimi giorni (la causa la scoprirete nel prossimo capitolo) vi auguro una Buona Pasqua a tutti!
       

lunedì 18 aprile 2011

Capitolo 28: Weekend a Oslo

Uno dei vantaggi di trovarsi quassù in Danimarca è di essere vicinissimi a tanti paesi che distano migliaia di chilometri dalla mia Sicilia. Uno di questi è la Norvegia con la sua città più rappresentativa, nonchè capitale, Oslo. Già da tempo meditavo di andare in Norvegia e l'occasione si è concretizzata quando due ragazzi francesi mi hanno chiesto se mi volevo unire a loro in questa nuova avventura. I ragazzi sono Xavier e Sebastien, e il primo è uno dei miei vicini di casa.
Tutto è iniziato venerdì quando ci siamo recati la mattina presto nel paese qui vicino Frederikshavn per prendere il traghetto che ci avrebbe condotto ad Oslo. Una cosa è sicura... prima di partire non sapevo che 9 ore di traghetto equivalgono ad un'eternità! Eppure c'è stato un momento del viaggio che avrei voluto non passasse mai... E' stato quando siamo entrati nel fiordo di Oslo.
Credo che il paesaggio che ho visto sia uno dei più belli che abbia mai visto in tutta la mia vita!
Il fiordo ha una lunghezza superiore ai 100 km e contiene all'interno centinaia di isole, una più bella dell'altra. La costa cambia a secondo della posizione, ma quasi mai ci sono pianure facilmente abitabili. Al contrario ci sono tantissimi villaggi che sorgono in mezzo ai boschi che occupano tutta la zona e la vista è davvero mozzafiato.
Ti viene voglia di tuffarti dalla nave e andare a vedere da vicino quello che vedi... Poi quando vedi isolette di 300 metri quadrati con una villetta bianca ti sciogli tutto e ti innamori definitivamente della Norvegia.
Quando arrivi ad Oslo con la nave non riesci a focalizzare nulla di speciale, se non il teatro dell'opera e alcuni gratteciali, dei quali qualcuno in costruzione. Dopo aver visitato il teatro dell'opera, che appunto si trova accanto al porto, siamo andati nell'ostello, abbiamo lasciato gli zaini e abbiamo iniziato a girare la città.
Il centro storico di Oslo è davvero piccolo e credo che in poco più di due ore l'abbiamo visitato tutto. Non ci sono molti monumenti da vedere, se non il parlamento, il vecchio teatro e il palazzo del re, che tra l'altro sembra una copia in miniatura di Buckingham Palace (che secondo me è l'attrazione più brutta di Londra quindi figuratevi che opinione mi sono fatto del corrispettivo norvegese). Comunque l'atmosfera è bella e passeggiare nel centro storico durante il tramonto non è affatto male.
Il giorno dopo ci siamo svegliati di buon ora per non perdere nemmeno un minuto.
La prima scoperta che abbiamo fatto è che Oslo è davvero la città più cara d'Europa, visto che al supermercato la roba costa il triplo rispetto alla Danimarca, che già di per sè è cara!
Dopo aver girato un pò siamo andati nel luogo che non vedevo l'ora di vedere: il museo che espone l'Urlo di Much, il famoso quadro. Lì ho fatto un'altra scoperta agghiacciante... l'ala del museo che ospita il quadro, che è tra l'altro è tra i miei preferiti, è chiusa per ristrutturazione!... Qui di fianco potete vedere la mia faccia al momento della scoperta.
Nel pomeriggio abbiamo comprato un biglietto che ci consente di utilizzare i trasporti pubblici per 24 ore e così abbiamo fatto 4 gite fuori sede.
La prima è stata alla pista di Salto con gli sci. La struttura è davvero imponente e solamente a guardarla ti vengono le vertigini. La pista si trova in collina e sovrasta la città. Tutto intorno ci sono piste da sci da fondo, nelle quali c'è ancora chi si allena.
Subito dopo siamo andati al Parco di Vigeland, che è l'attrazione più visitata di Oslo.
Questo parco è uno spettacolo per gli occhi, anzi è un museo all'aperto! Ci sono più di duecento statue scolpite appunto da Vigeland, e ognuna di queste rapprensenta donne, uomini o bambini nudi che si atteggiano in modo strano. Ovviamente ogni statua ha un significato e mi piacerebbe saperlo di tutte perchè nonostante i pochi tratti marcati sono molto espressive.
Il punto principale del parco è il centro, dove sorge un obelisco formato da persone aggrovigliate che vogliono raggiungere il cielo.
Dopo la visita del parco siamo andati nella natura selvaggia, che si trova a soli 20 minuti di metropolitana. Per la cronaca la metropolitana è per lo più non interrata e come tanti lunghi tentacoli ti porta in posti che neanche ti aspetti. Mi ha portato in un uno dei tanti laghi della Norvegia. Il lago è ancora ghiacciato e tutto attorno c'è una foresta fittissima nella quale ho visto il formicaio più grande della mia vita: era alto quasi quanto me!
Non credo di essere così tanto bravo da poter descrivere un posto così bello per cui vi allego una foto,ma credetemi, ne servirebbero duemila solamente per veder un decimo di quello che ho visto io!
La sera si è conclusa con la visita all'orto botanico (secondo me un giardino) e con lo spostamento in un altro ostello.
La mattina dopo la sveglia è stata ancora prima rispetto al giorno prima, e ci siamo catapultati a fare colazione, la quale miracolosamente era compresa nel prezzo. Se vi ricordate vi raccontavo che Oslo è davvero cara, e poichè non volevo spendere di nuovo 5 euro per farmi due tramezzini con roba comprata al supermercato, da bravo italiano mi sono preparato il pranzo a colazione, incurante del cartello che lo vieteva.
La mattina è proseguita con la visita di un isolotto nel quale ci sono rovine che mi hanno ricordato uno dei tanti set utilizzati per girare il Signore degli Anelli. Chissà quanti posti del genere ci sono in giro per il fiordo, ma la cosa che mi ha colpito è che noi eravamo gli unici turisti... per un'oretta l'isola è stata tutta nostra e di qualche pescatore.
Per completare la visita della città siamo andati al museo dei Vichinghi e al Castello di Oslo.
Il traghetto ci aspettava per le 19 proprio lì dove l'avevamo lasciato appena 48 ore prima.
Cosa dire di Oslo? Meno male che non ci vivo perchè è troppo cara!!! Inoltre ci sono troppi mendicanti e il ciò mi è dispiaciuto... non c'è una razza che predomina poichè il 26 % degli abitanti sono immigrati... tra l'altro si può sfatare il tabù che i norvegesi e le norvegesi sono tutti biondi... Non è vero! Come capitale europea è sicuramente seconda a città come Londra, Parigi o Roma (se facciamo riferimento a monumenti, musei ecc.), ma al contempo si trova in un posto davvero affascinante, per cui se andate ad Oslo non perdete troppo tempo nel centro città ma spingetevi fuori, perchè a soli 5 km dal centro ci sono posti incontaminati e affascinanti  che rimarranno per sempre nei vostri occhi.
....Quando la nave mi portava via da Oslo, guardando indietro ho pensato: sto tornando a casa... che strano, la nave mi ha portato in Danimarca... può essere che oramai qui mi sento a casa?

giovedì 14 aprile 2011

Capitolo 27: Giro di boa

Il termine giro di boa viene comunemente usato per indicare di essere arrivati a metà di un percorso. Esattamente due giorni fa io sono arrivato a metà del mio Erasmus. E' strano perchè il tempo è volato, eppure non mi sembra di essere arrivato ieri; mi sembra di essere arrivato tanto e tanto tempo fa.
Oramai mi sono abituato al nuovo materasso e mi viene difficile pensare al mio letto catanese, così come non ricordo più il piacere di sedermi a tavola e trovare il mangiare pronto, mentre oramai non mi giro più intorno per cercare l'Etna come punto di riferimento.
Non credo di aver sostituito nessuno qui in Danimarca, ma ho aperto un nuovo orizzonte e ho inserito nuove persone nel cerchio di coloro che hanno inciso qualcosa di positivo dentro di me e che non dimenticherò mai.
Niente vale come una serata a Catania, eppure qui ne passo di altrettante belle e tutte mi fanno sognare e sorridere.
Le risate all'Università si fanno lo stesso, ma si ride di altro. Mi mancano certe imitazioni fioritiane o la semplice disperazione quando non capiamo niente durante le lezioni.
Credo che il primo tempo del mio Erasmus sia stato stupendo però è stato tutto in salita. Non è facile ambientarsi in un nuovo posto e non è facile nemmeno legarti a quello stesso posto. Oggi il legame è diventato forte con tutto e tutti, per cui la strada adesso è in discesa, anche se i miei impegni universitari direbbero il contrario.
Non ho nostalgia di casa, perchè so che a Giugno riavrò tutto quello che ho lasciato anche se un pò cambiato. Invece penso spesso che le radici che sto mettendo qui non vanno e non possono andare molto in profondità perchè sono in un luogo finto, temporaneo. Questa magia è stata creata per vivere un solo semestre e dissolversi a luglio. Tutti noi studenti Erasmus sappiamo che l'Erasmus è solo una favola, per cui cerchiamo sempre di cogliere l'attimo. Carpe diem.
Adesso inizia il mio secondo tempo erasmussiano e come dice il buon vecchio caro Max in una delle sue ultime canzoni:

questo è il mio secondo tempo e non voglio perderlo
perchè io un pò mi sento come all’inizio dello show
perchè è il mio secondo tempo e io voglio godermelo
perchè io, spero tanto che sia splendido

spero tanto che sia splendido??? ...ne sono sicuro!!!

martedì 12 aprile 2011

Capitolo 26: Usanze barbare

Il ragazzo che vedete nella foto qui di fianco è Christian. Se osservate bene è legato al palo, è tutto bagnato e c'è una nube marroncina che lo avvolge. Il tutto lascia pensare ad un rito di punizione o qualcosa del genere, invece l'unica colpa che ha il povero Christian è di stare compiendo 25 anni!
Ieri ho scoperto che in Danimarca se compi 25 anni e non sei ancora sposato devi subire il rito della Cinnamon, che in italiano significa Cannella. Il malcapitato viene legato in modo che non possa scappare, in seguito bagnato e infine ricoperto con enormi quantità di cannella! La stessa cosa accade per i 30 anni, con l'unica variante che viene sostituita la cannella con il pepe!
Ieri mattina i miei colleghi danesi tutti eccitati ci invitano ad andare con loro a presenziare al Cinnamon di Christian. Io non sapevo di cosa si trattasse, ma sapevo che Christian compiva 25 anni. Andiamo in cucina e vedo altri ragazzi mettere candeline su un paio di torte. Penso subito che i danesi sono molto carini e ospitali, ma quando entro nella stanza di Christian, nonostante le torte lo vedo con una faccia spaventata e capisco che c'è qualcosa che non va. La scena che si è verificata dopo è la stessa che vi ho descritto prima, e posso aggiungere che il povero ragazzo ha dovuto buttare un maglioncino.
La sera al Kollegium si festeggiavano i compleanni di Ryan e Christian. Per la cronaca Ryan compiva 21 anni e ha offerto hamburger e hot dog a tutti. Verso le 10.30 di sera si è ripetuta la stessa scena della mattina, ma con protagonisti i ragazzi danesi del Kollegium.
Non so bene perchè abbiano questa usanza, forse per spingere le persone a sposarsi presto o solamente per divertirsi.
Cosa ne penso io? Secondo me l'hanno ereditata dai Vichinghi!

Ecco qui qualche altra foto della cerimonia:

sabato 9 aprile 2011

Capitolo 25: L'Italia vista con gli occhi di uno straniero

Quello che mi sto accingendo a fare è raccontarvi cosa pensano gli stranieri dell'Italia, quali sono le frasi che più comunemente mi sento dire e come io reagisco alle loro provocazioni.
Spesso capita che quando parlo dell'Italia con qualche studente straniero mi vengono dette queste due (o tre) distinte parole: Berlusconi e Bunga Bunga, ovviamente entrambe pronunciate con divertimento e senso di sfida, poichè sanno che sono mirate a colpire il mio onore. Hanno ragione, colpiscono il mio onore di Italiano e sono fiero di sentirmi ferito, perchè se non lo fossi vorrebbe dire che mi sento ben rappresentato dal mio Presidente e che non me ne fregherebbe niente di come e quanto rende ridicolo il nostro paese. Il loro stupore nasce quando io non mi difendo dal loro attacco verbale, ma invece incalzo e porto avanti la discussione criticando aspramente la persona poco prima citata. La mia reazione è dettata dal fatto che gli stranieri possano capire che non tutti gli italiani sono fatti allo stesso modo, che non tutti sono accondiscendevoli e schiavi della falsa informazione. Ebbene si, è così che ci vedono gli stranieri, come un popolo incapace di vedere ad oltre un metro di distanza e capace solo di farsi affabulare da un venditore di tappeti.
E' da poco più di due mesi che vivo in Danimarca e la prima volta che ho acceso la televisione è stato lo scorso mercoledì, a casa di un mio collega. Sono stato complessivamente solo un minuto davanti la tv perchè neanche a farlo apposta, appena si è acceso il video, ho visto un servizio di un telegiornale danese che parlava di Berlusconi e dei suoi problemi legati alla giustizia, in particolare del processo Ruby. Che immagine triste diamo al mondo.
In particolare essendo Siciliano sono spesso preso di mira da battute idiote come: Sisiliano? Mafia!
Lì mi tocca partire da un pò più lontano, fare capire che i mafiosi sono solo una piccola parte della popolazione, ma che purtroppo hanno molto potere, e che la gente siciliana sta provando in tutti i modi di liberarsi da questo cancro.
Ciò che mi preme di più è far capire agli stranieri che io e spero la maggior parte degli italiani non andiamo fieri di come il mondo ci vede, in modo che il mondo capisca che c'è un'altra Italia, migliore.
Però ho un trucco infallibile per fare stare zitti gli stranieri, e farli guardare all'Italia con invidia e ammirazione: basta parlare di cultura, di teatro, di bellezze naturali, di momumenti, di siti archeologi, di calcio, di ragazze bellissime, di mangiare, di vino e del nostro inconiabile sorriso. Del resto io sono Fiero di essere Italiano!

giovedì 7 aprile 2011

Capitolo 24: Non ho ancora appeso il kimono al chiodo

Per chi non lo sapesse circa 10 anni fa ho iniziato a praticare il judo, e ho continuato a praticarlo con continuità fino a circa un'anno fa. Visti gli innumerevoli impegni legati allo studio e agli scout ho deciso di fare un passo indietro e di bloccare la mia carriera agonistica. Nonostante tutto il judo mi manca tantissimo: mi mancano gli allenamenti quotidiani, le gare, li amici in palestra e fuori... l'unica cosa che non rimpiango è il dover perdere peso prima delle gare!
Prima ancora di partire in Danimarca avevo cercato su internet se c'erano palestre di judo ad Aalborg, e con mio piacere ne avevo trovata una. Dopo un mese di Erasmus, che mi è servito per ambientarmi e prendere ritmo, ho deciso di andare a chiedere informazioni per poter praticare judo.
Alla mia presentazione tutti si sono dimostrati gentilissimi e molto contenti di ricevermi, ed un ragazzo si è subito offerto di prestarmi il kimono. Una delle cose che maggiormente li aveva colpiti è che sono cintura nera e che il mio maestro è un 6° Dan, poichè in Danimarca ci sono poche cinture nere e se mi ricordo bene nessun 6° Dan.
Il primo allenamento è stato distruttivo, non perchè praticano il judo ad alti livelli, ma perchè volevano fare bella figura con me, e perchè io venivo da 6 km di bici e un'anno di inattività. Nonostante tutto al momento del randori (il combattimento) sono riuscito ad avere la meglio su tutti senza mai subire una tecnica... Perchè? Non perchè sono fortissimo, ma perchè ho abbastanza esperienza e quel pizzico di cattiveria e furbizia che contraddistingue i judoka italiani. Infatti i danesi sono molto bonaccioni quando combattono poichè non sanno bene perchè combattono, mentre invece io combatto per vincere.
Gli allenamenti sono il martedì e il giovedì, e io ci sto andando quasi sempre, ma nonostante ciò fatico a raggiungere una condizione altetica decente.
Mi piace molto quell'ambiente, ma soprattutto sono contentissimo di avere di nuovo un kimono addosso.
I primi giorni mi sono allenato con una cintura bianca poichè era l'unica che avevo trovato, e un giorno con mio grande piacere una cintura nera è venuta da me e mi ha detto: A black belt must have a black belt (una cintura nera deve avere una cintura nera) e mi ha dato una sua vecchia cintura nera.
Mi è stato pure proposto di fare una gara, ma ho rifiutato perchè avevo già preso un impegno per quel finesettimana, ma nel contempo mi sono ripromesso di tornare a fare qualche gara in Italia.
Ovviamente so che tutto non sarà più come prima, che non mi potrò allenare ogni giorno e che non potrò avere la stessa dedizione, ma il desiderio di risalire sul tatami, guardare l'avversario negli occhi e sentire l'adrenalina scorrere dentro me al momento dell'ippon è troppo grande, per cui credo che mi passerò questo capriccio.
Ebbene si, il judo agonostico mi manca tantissimo... ma io manco al judo?

Ecco qui due foto scattate durante l'ultimo allenamento (eravamo pochi):

domenica 3 aprile 2011

Capitolo 23: L'isola dei cavalli punk

Ieri, 2 Aprile 2011, è stata la giornata più calda da quando sono arrivato ad Aalborg. C'erano 17 gradi! So bene che in Italia non sono molti, ma considerando che poco più di un mese fa ce n'erano -10 posso dire che è proprio una bella differenza.
Con una giornata così bella non si poteva restare a casa, e così abbiamo deciso di fare una piccola gita all'isola di Aalborg.
L'isola si trova alla sinistra della città, in mezzo al canale che per la cronaca è di acqua salata.
L'isola è abbastanza grande, e ospita decine di fattorie, campi per l'agricoltura, percorsi naturali e d'estate è la meta preferita dai bagnanti.
Ovviamente non ha niente a che vedere con  le nostre spiagge, ma per i danesi è una piccola perla.
Ero in compagnia di quattro francesi, e per via delle mie origini non si capiva se eravamo un quintetto francese o se io ero l'unico straniero. Ovviamente io mi presento sempre come italiano e sono fiero di esserlo, però ieri capitava che si parlava in francese e io ero sempre attivo e partecipe delle discussioni. Avere un ottima padronanza del francese è un ottima risorsa e sono contento che da piccolo mamma me l'abbia insegnato.
Adesso torno all'isola. Per raggiungere l'isola si utilizza un traghetto molto simpatico. E' davvero molto piccolo e può ospitare al massimo 29 persone e un mezzo di trasporto.
Del resto la distanza dalla terraferma all'isola non è superiore ai 400 m.
Una volta sull'isola, si può scegliere di seguire uno tra i tre percorsi naturalistici proposti. Noi abbiamo scelto di farne uno ibrido per poter andare a vedere il luogo con vista panoramica segnato sulla mappa.
Durante la nostra passeggiata ci siamo imbattuti in una piccola mandria di cavalli molto particolari.
Questi ultimi avevano dei colori stranissimi e una criniera molto particolare, tantochè io gli ho soprannominati cavalli punk.
 Il punto di osservazione segnato sulla mappa non era altro che una lingua di terra che si estende sul mare. Niente di particolare, ma è stato simpatico avvicinarsi ai gabbiani che si facevano il bagno.
L'isola non offre grandi svaghi, e così dopo un pò ci siamo annoiati  e siamo tornati a casa. Quello che per i danesi è un fiore all'occhiello a noi è sembrata una banalità. Questo ci fa capire ancora di più quali bellezze naturali abbiamo in Italia.
Come consuetudine allego qualche altra immagine:


Da sinistra verso destra: io, Xavier, Guillaume, Charlotte e Fanny.

venerdì 1 aprile 2011

Capitolo 22: Sarò ospite della Danimarca per altri 2 anni!

Ebbene si, non sto proprio nella pelle! Non appena rientrato a casa ho acceso il pc e sto scrivendo tutte le emozioni che mi stanno passando per la testa! Cari miei lettori, oggi mi è arrivata l'offerta che non posso rifiutare!
Era già un pò che sondavo questa ipotesi, soprattuto dopo che altri ragazzi che ho conosciuto qui me ne avevano parlato. L'Università di Aalborg ogni anno bandisce un concorso per l'attribuzione di 30 borse di studio destinate agli studenti internazionali che vogliono studiare in Danimarca. Chi vince il concorso ha diritto ad un alloggio dell'Università, iscrizione e 1500 korone ( circa 200 €) al mese per tutta la durata del corso di specialistica!
Il termine ultimo per presentare la domanda era il 28 Febbraio e io fortunatamente sono venuto a conoscenza del concorso il 24 Febbraio. Ho presentato domanda insieme ad altri 113 studenti provenienti da tutto il mondo e il 7 Marzo mi sono presentato allo scritto. Dopo pochi minuti dall'inizio della prova avevo già abbandonato ogni speranza poichè spesso il mio inglese mi limitava parecchio. Quando avevo perso oramai ogni speranza ecco che leggo la pagina dei quesiti di logica, che tra l'altro sono quelli che danno più punteggio. Ricordandomi il mio brillante passato scolastico li ho risolti tutti in poco tempo, e gasato da morire risolvo pure quelli che avevo abbandonato.
Una settimana dopo mi sono presentato all'orale, il quale consisteva solamente in un colloquio sulle motivazioni e sulle conoscenze possedute. Ho fatto una bella figura nonostante qualche volta il mio inglese mi abbandonava.
Con trepidazione ho aspettato i risultati che sono stati pubblicati stamattina.
Ho aperto il pdf che mi è stato mandato per email e indovinate chi c'è al 27° posto tra i vincitori della borsa?... IO!!!!
Non sto nella pelle, sono troppo contento! Potrò rimanere in questa bellissima terra per altri due anni e potrò vivere gratis... Mi pagano per studiare!!! Una cosa mai vista in Italia!!!
Questa la chiamerei vera e propria fortuna poichè sono venuto a conoscenza del concorso per sbaglio... si vede che era segno del destino!
Mi piace rivelarvi che voi che leggete siete i primi a saperlo... Ancora devo telefonare ai miei affetti più cari in Sicilia e comunicarglielo, ma non so proprio con che parole dirglielo... Immagino mio padre contento, ma anche un pò dispaciuto perchè non mi vedrà ancora per un pò...
Ma questa è la vita è bisogna prendere tutte le occasioni al volo e questa è sicuramente la più ghiotta di tutta la mia vita!
Mi dispiace per la sgrammaticità di questo testo ma sprizzo energia da tutti i pori e non so come contenermi.
Vi posso assicurare però che oggi 1° Aprile 2011, ricorrenza del pesce d'Aprile è il giorno più felice della mia vita... Ah dimenticavo, pure questo è un pesce d'Aprile... purtroppo... :)