domenica 3 aprile 2011

Capitolo 23: L'isola dei cavalli punk

Ieri, 2 Aprile 2011, è stata la giornata più calda da quando sono arrivato ad Aalborg. C'erano 17 gradi! So bene che in Italia non sono molti, ma considerando che poco più di un mese fa ce n'erano -10 posso dire che è proprio una bella differenza.
Con una giornata così bella non si poteva restare a casa, e così abbiamo deciso di fare una piccola gita all'isola di Aalborg.
L'isola si trova alla sinistra della città, in mezzo al canale che per la cronaca è di acqua salata.
L'isola è abbastanza grande, e ospita decine di fattorie, campi per l'agricoltura, percorsi naturali e d'estate è la meta preferita dai bagnanti.
Ovviamente non ha niente a che vedere con  le nostre spiagge, ma per i danesi è una piccola perla.
Ero in compagnia di quattro francesi, e per via delle mie origini non si capiva se eravamo un quintetto francese o se io ero l'unico straniero. Ovviamente io mi presento sempre come italiano e sono fiero di esserlo, però ieri capitava che si parlava in francese e io ero sempre attivo e partecipe delle discussioni. Avere un ottima padronanza del francese è un ottima risorsa e sono contento che da piccolo mamma me l'abbia insegnato.
Adesso torno all'isola. Per raggiungere l'isola si utilizza un traghetto molto simpatico. E' davvero molto piccolo e può ospitare al massimo 29 persone e un mezzo di trasporto.
Del resto la distanza dalla terraferma all'isola non è superiore ai 400 m.
Una volta sull'isola, si può scegliere di seguire uno tra i tre percorsi naturalistici proposti. Noi abbiamo scelto di farne uno ibrido per poter andare a vedere il luogo con vista panoramica segnato sulla mappa.
Durante la nostra passeggiata ci siamo imbattuti in una piccola mandria di cavalli molto particolari.
Questi ultimi avevano dei colori stranissimi e una criniera molto particolare, tantochè io gli ho soprannominati cavalli punk.
 Il punto di osservazione segnato sulla mappa non era altro che una lingua di terra che si estende sul mare. Niente di particolare, ma è stato simpatico avvicinarsi ai gabbiani che si facevano il bagno.
L'isola non offre grandi svaghi, e così dopo un pò ci siamo annoiati  e siamo tornati a casa. Quello che per i danesi è un fiore all'occhiello a noi è sembrata una banalità. Questo ci fa capire ancora di più quali bellezze naturali abbiamo in Italia.
Come consuetudine allego qualche altra immagine:


Da sinistra verso destra: io, Xavier, Guillaume, Charlotte e Fanny.

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