domenica 27 febbraio 2011

Capitolo 11: Una notte da incubo

Eccomi qui a scrivere di fatti che hanno dell'incredibile. La storia ha inizio venerdì sera e finisce sabato mattina. Ripercorriamola insieme.
Venerdì sera eravamo circa una ventina a casa di Ed a festeggiare il suo ventottesimo compleanno. Come al solito io sono andato in bici (nonostante i 5 km di strada) e a farmi compagnia c'erano Anja e Khati, anche loro in bici. La serata è stata normale, ma verso mezzanotte stava precipitando a causa della noia, così siamo andati tutti alla street a ballare e bere un pò. Dopo aver fatto un paio di tentantivi in qualche pub, abbiamo deciso di fermarci al Viva la revolution. Il locale è grande e c'era anche una discreta musica. Come al solito ho un grado di sopportazione della musica e del ballo di massimo due ore, così verso le 2 circa ero già desideroso di tornare a casa. Ovviamente da galantuomo non potevo lasciare le due ragazze da sole, e così sono rimasto ad aspettarle per poterle scortare sane e salve a casa. Solamente che loro non avevano nessuna intenzione di tornare a casa! Ogni mezz'ora gli buttavo la battuta che era tardi e loro mi dicevano che avevano ancora voglia di divertirsi. Verso le 3 mi comunicano che avrebbero preferito tornare a casa a piedi, perchè più sicuro per la loro incolumità. Questo implicava che anzichè impiegare 30 minuti per tornare avremmo impiegato circa 75 minuti, se non più. L'immagine del letto mi si allontanava sempre più dalla testa fin quando verso le 3.30 le ragazze decidono che era ora di andarcene... Finalmente! Neanche il tempo di festeggiare che Alex ci comunica che non trova più il giubbotto! Mettiamo a soqquadro il locale, ma non riusciamo a trovarlo. Qualcuno l'avrà rubato o inavvertitamente scambiato. Lui vuole aspettare la chiusura del locale per controllare meglio quando non c'è più nessuno. L'idea sembra un pò folle, ma se hai nel giubbotto pure le chiavi allora sei disposto a tutto pur di ritrovarlo. Aspettiamo un pò con lui, ma poco dopo le 4 gli diciamo che è inutile aspettare tutti lì, e così lo lasciamo insieme ad un altro ragazzo che vive nel suo stesso appartamento. Appena usciti dal locale scopriamo che stava piovendo (immaginate quanto ero contento), e incontriamo Rjan che abita con noi e quindi decidiamo di fare strada insieme. Con noi c'era pure un ragazzo francese (di cui non ricordo il nome), che abita vicino il nostro kollegium. Tutti avevamo la bici tranne Rjan. Arrivati ad un incrocio io giro a sinistra come di consueto, mentre Rjan e l'altro ragazzo francese dicono che a destra si fa prima. Mi fido di loro e li seguo. Nel frattempo Anja e il ragazzo francese salgono in bici e pedalano un pò e senza farlo apposta escono dalla nostra visuale e a causa di qualche incrocio sbagliato non li vediamo più. Rjan si propone di fare da Cicerone, ma dal suo sguardo avevo capito che non conosceva la strada. Così abbiamo camminato per 30 minuti per ritrovarci poi a soli 300 metri dal famoso incrocio. Immaginate come ero seccato. Ero stanco, bagnato e assonnato e stavo perdendo un sacco di tempo! Kathi dice di essere stanca e così diciamo a Rjan che noi continuiamo in bici. La strada questa volta la faccio io e in meno di mezz'ora siamo a casa. Credevo che finalmente potevo abbracciare il cuscino, ma non è stato proprio così. Diciamo che l'ho potuto fare dalle 6 alle 7.30, quando mi sono svegliato a causa di uno strano rumore. Sentivo dell'acqua cadere. Ho subito immaginato di aver lasciato per sbaglio qualche rubinetto aperto, e così mi precipito nel corridoio. Accendo la luce e vedo che c'è acqua che cade dal tetto!!! Come prima cosa metto una bacinella di sotto e subito dopo salgo al piano di sopra per vedere cosa stava succudendo nell'appartamento sopra il mio. Per questioni di privacy non dico di chi è l'appartamento. Fatto sta che trovo la porta aperta e la luce accesa. Entro ma non trovo nessuno nel letto. Sento dei rumori dal bagno. Provo ad aprire la porta ma viene richiusa da dentro. Chiedo se tutto va bene e mi sento rispondere di si, anche se dai rumori si poteva immaginare una persona che vomitava il mangiare di una settimana a causa di qualche bicchere di troppo. Allora comunico che cade acqua dal tetto e mi sento rispondere un Oh-oh. Dopodichè sento rumore di porcellana muoversi, come se avesse rimesso apposto il WC. Scendo di sotto, asciugo con il mocio e svuoto la bacinella. Sembrava che l'acqua cadesse con meno insistenza così provo a ricoricarmi. Non è stato un riposo tranquillo perchè avevo un orecchio allerta e uno che riposava. Comunque alle 9 mi alzo e scopro che era tutto apposto.
Così finisce la mia notte assurda. Una notte nella quale avrei voluto dormire almeno 7 ore e che alla fine sono state solo 2 a causa di imprevisti del tutto inimmaginabili.
Cosa ho fatto sabato? Ho lavato la casa, i vestiti e preparato la pizza per 18 persone! Come è venuta? Buonissima! Del resto gli italiani sono i migliori cuochi del mondo!
Ecco qui la foto dell'ingresso del mio appartamento alle 8 del mattino. Saluti!

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