E' dieci minuti che cerco un inizio per questo ultimo capitolo, ma ogni volta che scrivo una frase la cancello. I pensieri e le emozioni sono così tante che mi è impossibile trovare le parole giuste. L'unica cosa sicura è che tutto è finito e la mia bolla di sapone è scoppiata.
Sono tornato quasi una settimana fa e già l'Erasmus sta diventando un ricordo lontano, ma lasciatemelo dire... un bellissimo ricordo!
E' stato strano risvegliarsi in un letto diverso, rivedere tutti i cari e vedere luoghi noti. Per certi versi sembra che non sia mai partito. Però se guardo indietro mi ricordo di aver vissuto cinque mesi stupendi e pienissimi che qualsiasi altro mio coetaneo mi invidia. Sono stato davvero fortunato.
L'ultimo giorno passato interamente ad Aalborg è stato pazzesco. Ho fatto l'esame di fine corso, ho pulito casa, chiuso la valigia e passato l'ultima serata in compagnia dei miei amici.
Quella serata non la dimenticherò mai. Erano tutti lì per dire addio a me, Ryan e Liz. Sono stati tantissimi gli abbracci, le lacrime e i messaggi dolci di addio. Oramai facevamo parte delle vite degli altri e viceversa.
Non tutti sono rimasti fino a tardi perchè l'indomani avevano esami. Gli irriducibili siamo stati io, Ryan, Liz e Khati. Fino alle 2 e mezza di notte siamo rimasti insieme e non volevamo dirci addio.
Ho lasciato il Kollegium alle 5 del mattino, Aalborg alle 6.30 e la Danimarca alle 11.40.
Ancora ho vive in mente le facce di tutti. Il momento più toccante è stato quando mi hanno dato una letterina in cui tutti avevo scritto qualcosa!
A Catania ho trovato i miei genitori molto commossi, anche se dopo soli sei giorni mi vogliono di già rispedire in Danimarca!
La vita qui a Catania è come l'avevo lasciata, e gli esami mi stanno tenendo molto occupato per cui penso poco ad Aalborg.
Il bilancio di questi 143 giorni è più che positivo e darei di tutto per poterli rivivere con le stesse persone.
Sembrano frasi fatte, però vi invito a preparare le valigie e partire. Se non partite non potete capire quanto bello e formativo può essere vivere all'estero.
Con questo capitolo chiudo ufficialmente il mio blog. Magari ne riaprirò un altro in futuro riguardo altri temi o altre avventure.
Vi ringrazio per avermi seguito in questi mesi... adesso sono io che voglio leggere di voi, in modo da poter rivivere nelle vostre avventure il mio Spectacular Erasmus!
lunedì 27 giugno 2011
mercoledì 15 giugno 2011
Capitolo 48: Persone che non dimenticherò mai
Stephanie
Un posto nel mio cuore sicuramente lo avranno per sempre le mie tre amiche austriache. Stephanie è una di loro. Mi ricordo ancora la prima volta che le ho incontrate, era la cena di benvenuto e io ero seduto in mezzo a loro. Siamo andati subito d'accordo ed è stato sempre piacevole stare insieme. Stephie è dolcissima e anche carina, sorride sempre e vede il mondo un pò come me. E' una brava ragazza e non li piace fare tardi la sera, forse perchè è molto devota al suo fidanzato Daniel che ho conosciuto ed è molto simpatico.
Khati
La seconda delle mie amiche austriache. La ricorderò per sempre con il vestitino tipico austriaco e per il suo italiano scolastico. Lei è la più festaiola delle ragazze austriache e ricorderò sempre il suo entusiasmo e i suoi sorrisi. Mi piace da morire quando con il suo accento mi dice Oh Sandro.
Ha avuto un passato da scout.
Anja
La terza e ultima (solo nella lista) delle mie amiche austriache. Anche con lei ne ho passate tantissime e mi ricorderò sempre la strada del ritorno da un party di un venerdì sera... C'erano -15°C e spingevamo la bicicletta perchè la strada era ricoperta di ghiaccio e quindi pericolosa da percorrere in bici. Anche lei è stata scout e con soddisfazione mi ha raccontato che questa estate andrà a fare da logista ad un campo estivo.
Greg
Il mio primo amico dell'Erasmus. I primi giorni li abbiamo passati insieme e lui è stato sempre gentile e di compagnia. Poi si è fidanzato e si è allontanato un pò, ma ogni volta che ci incontravamo era una festa. Condividiamo la passione per la chitarra e con lui ho fatto la camminata più lunga del mio soggiorno danese: c'era lo sciopero degli autobus e siamo tornati dal centro città a piedi. Anche quella sera c'era tanto freddo, ma la compagnia è stata piacevolissima. Con lui sono andato in chiesa e ho deciso di regalargli la mia bicicletta visto che l'anno prossimo studierà ancora ad Aalborg. Ah dimenticavo, Greg è polacco.
Filipe
Il mio amico portoghese mi ricorda un mio vecchio compagno di classe... sono identici! E' un bravissimo ragazzo, e vive ad Aalborg da settembre. Cordialissimo e simpaticissimo. Ogni tanto fa il volontario alla Studenterhouset e una volta ha sbagliato a tornarmi il resto... meno male che me ne sono accorto perchè erano più di 70€! E' stato lui che mi ha procurato il biglietto per Legoland.
Ryan
Il mio primo amico americano! Eh si, dopo 21 anni posso dire di avere un amico americano! ...Ryan è il classico ragazzo americano, che stravede per il suo paese, possiede tutto e ha fatto di tutto nella sua vita. Oltre ad abitare nel mio stesso collegio è pure un mio collega e quindi ho passato con lui più tempo che con qualsiasi altra persona. I primi giorni era impossibile capirlo mentre parlava per colpa del suo strano accento (come se avesse una gomma da masticare in bocca), invece ora non ho quasi più problemi. Si improvvisa cuoco e io gli do sempre consigli che lui recepisce a suo modo. Indimenticabile la sua pasta metà al pesto e metà alla carbonara! Mi mancherà tantissimo per la sua gioia e le sue risate sempre presenti. Mi mancheranno le partite a ping pong e le passeggiate in bici insieme.
Jens
Uno dei due miei colleghi danesi. Bravissimo ragazzo, diciamo un anima pia. Appassionato di calcio e grande tifoso del Manchester United. Adora la pizza e stravede per la cucina italiana. Sempre calmo e molto rifessivo. Una rivelazione quando abbiamo giocato a calcio! E' il ragazzo sulla sinistra.
Jess
Il mio secondo collega danse. Anche lui tranquillo e anche lui un bravo ragazzo. Mangia sempre e mangia di tutto. Gentile e già accasato, ma soprattutto molto efficiente.
Cyril
E' il mio collega francese. Secondo me il nostro rapporto è stato di amore e odio senza però che ce lo siamo mai detti. Al contrario di tutti i francesi che ho incontrato non ha battuto ciglio quando gli ho raccontato di essere metà francese e anzi credo li abbia dato un pò fastidio (non so perchè). Ottimo studente, ma non per questo deve essere il migliore in tutto e quando qualcuna la sa più lunga di lui non la prende tanto bene. Certe volte però è stato davvero amichevole e si divertiva a spettegolare di alcune persone quando non c'erano... Chissà quante volte avrà spettegolato su di me!
Marco
L'unico italiano della lista. Mio vicino di casa e bravissimo ragazzo. Con lui ho cenato diverse volte allo scopo di non rimpiangere la cucina nostrana. Abbiamo giocato tantissime volte a ping pong e siamo pure andati a correre per tenerci in forma. E' fidanzato con una ragazza svedese e in passato ha avuto una ragazza messicana. Come già accennato è stato l'unico italiano con il quale ho approfondito il rapporto, e con il senno di poi ho fatto davvero un ottima scelta perchè è davvero un ottimo ragazzo.
Nella foto è quello sulla destra. L'altro ragazzo è Lenny (danese).
Manuel
Messicano e davvero una persona piacevolissima. Sempre gentilissimo e cortesissimo. E' stato sempre un piacere parlare con lui. Ci capivamo a vista d'occhio e avevamo sempre le stesse impressioni. Eh già, la pensavamo sempre allo stesso modo... Mi dispiace non aver approfondito troppo la nostra amicizia, ma abitando lontano i nostri incontri non sono stati molti. Lo reputo la migliore persona di Aalborg.
Vincent
Anche lui come me figlio di padre italiano e madre francese, però al contrario di me residente in Francia. Non parla italiano, ma gli piacerebbe tanto e io sono stato un pò il suo maestro. Con lui sono stato in Svezia e mi ha insegnato a giocare a carte in tansissimi modi. Bravissimo ragazzo e grande giocatore di Ping Pong. Una volta ha letto alla mia ragazza una lettera al posto mio... E' stato proprio divertente!
Xavier
Anche lui francese, ma preferisce dire di essere basco. Anche lui mio vicino di casa. Con lui sono andato in Norvegia e in Svezia. Certe volte mi ha fatto impazzire duranti i viaggi ma è un bravo ragazzo. Mi ricorderò sempre che una volta è stato investito e la signora che ha commesso il misfatto è venuta al Kollegium con dei regali per chiedergli scusa. Io e Marco lo prendavamo in giro dicendo che la donna era l'amante!
Sebastien
Amico di Xavier e bravo ragazzo. Sempre tranquillo e calmo, ma anche scherzoso e divertente quando meno te l'aspetti. Anche con lui ho condiviso i viaggi in Svezia e Norvegia.
Charlotte
Francese pure lei. Gli sono diventato subito simpatico e io non riuscivo mai a ricordarmi il suo nome. Con lei ho passato tantissimo tempo ed era ospite fissa del Kollegium. Festaiola e amante del finesettimana. Ha fatto parte della compagnia della vacanza svedese. Nell'ultimo periodo fidanzata di Vincent. Mi ricorderò per sempre quando una sera tardi l'ho accompagnata alla fermata dell'autobus mentre nevicava... era la prima neve...
Alexia
Mia vicina di appartamento e francese. Sempre allegra, ma amche un pò schiva. Riparatrice ufficiale di bici del Kollegium. Quando mi incontra mi batte sempre il cinque... Mi chiede sempre scusa per la musica messa alta, ma io non l'ho mai sentita. Una volta ha fatto una battaglia di farina con una sua amica nella sua stanza. L'anno prossimo andrà a studiare a Stoccolma. Lei è di Parigi quindi penso che prima o poi la rivedrò. E' la ragazza a destra nella foto. L'altra ragazza è Nina (danese).
Lou
Il primo giorno è stata gentilissima e mi ha offerto il thè. Sembrava destinata ad essere una delle mie migliori amiche dell'Erasmus, ma forse a causa della presenza del suo fidanzato, che comunque considero un bravo ragazzo, e un pò di timidezza, non siamo riusciti a conoscerci bene. I sorrisi però non sono mai mancati e negli occhi gli leggo un pò di tristezza dovuta proprio al fatto che non ci siamo conosciuti meglio... Mi ricorderò pure che si tinge spesso i capelli. Abbiamo giocato a scopa una volta e lei consosceva già le regole!
Anders
Il primo giorno che l'ho visto era reduce da una sbornia e mi ha fatto un pò impressione, ma quella volta è stata un eccezzione. E' il ragazzo danese più amichevole di tutti, parla con tutti e gli piace stare con gli studenti internazionali. E' il master of the keys, ovvero il responsabile del frigo con le birre.
Guillaume
E' stato una piccola rivelazione. All'inizio credo che non ci piacevamo, ma dopo che si è trasferito al mio Kollegium ci siamo conosciuti meglio e siamo entrati in ottimi rapporti. Abbiamo giocato diverse volte a carte. Lui mi ha insegnato giochi francesi, e io gli ho insegnato giochi italiani (siciliani). Ovviamente è francese ed è stato uno dei miei compagni di viaggio in Svezia.
Fanny
Simpatica ragazza francese. Ha un aria familiare e non so perchè. Sono stato moltissimo in sua compagnia e non mi dimenticherò mai la sua giacchetta verde. Anche lei compagna di viaggio in Svezia.
Ed
Definire Ed è semplice. Un bravo ragazzo inglese! Ho avuto il piacere di farmi un giro sulla sua Micra con guida a destra. In passato ha lavorato a Disneyland Paris. Sempre gentile e cortese.
Alex
Nel primo mese ha perso il giubbottto un sacco di volte. Quando mi ha conosciuto si era stupito che sapessi parlare francese e amava il mio accento.
Laura
Nome italiano, ma lei è rumena. Abbiamo fatto parte della stessa squadra alla competizione BEST. Sempre gentile e contenta di vedermi... Siamo stati vicini di stanza all'università.
Liz
Siamo arrivati ad Aalborg lo stesso giorno ed è stata la prima ragazza che ho conosciuto. Diverse volte siamo stati negli stessi posti anche se non ci facevamo la festa a vicenda, ma tutto sommato sono convinto che porterà un buon ricordo di me. Per pura coincidenza lasceremo Aalborg lo stesso giorno.
Veronika
Ragazza russa. Molte volte eravamo insieme negli stessi posti, compreso Legolang. Simapatica e brava fotografa.
Un posto nel mio cuore sicuramente lo avranno per sempre le mie tre amiche austriache. Stephanie è una di loro. Mi ricordo ancora la prima volta che le ho incontrate, era la cena di benvenuto e io ero seduto in mezzo a loro. Siamo andati subito d'accordo ed è stato sempre piacevole stare insieme. Stephie è dolcissima e anche carina, sorride sempre e vede il mondo un pò come me. E' una brava ragazza e non li piace fare tardi la sera, forse perchè è molto devota al suo fidanzato Daniel che ho conosciuto ed è molto simpatico.
Khati
La seconda delle mie amiche austriache. La ricorderò per sempre con il vestitino tipico austriaco e per il suo italiano scolastico. Lei è la più festaiola delle ragazze austriache e ricorderò sempre il suo entusiasmo e i suoi sorrisi. Mi piace da morire quando con il suo accento mi dice Oh Sandro.
Ha avuto un passato da scout.
Anja
La terza e ultima (solo nella lista) delle mie amiche austriache. Anche con lei ne ho passate tantissime e mi ricorderò sempre la strada del ritorno da un party di un venerdì sera... C'erano -15°C e spingevamo la bicicletta perchè la strada era ricoperta di ghiaccio e quindi pericolosa da percorrere in bici. Anche lei è stata scout e con soddisfazione mi ha raccontato che questa estate andrà a fare da logista ad un campo estivo.
Greg
Il mio primo amico dell'Erasmus. I primi giorni li abbiamo passati insieme e lui è stato sempre gentile e di compagnia. Poi si è fidanzato e si è allontanato un pò, ma ogni volta che ci incontravamo era una festa. Condividiamo la passione per la chitarra e con lui ho fatto la camminata più lunga del mio soggiorno danese: c'era lo sciopero degli autobus e siamo tornati dal centro città a piedi. Anche quella sera c'era tanto freddo, ma la compagnia è stata piacevolissima. Con lui sono andato in chiesa e ho deciso di regalargli la mia bicicletta visto che l'anno prossimo studierà ancora ad Aalborg. Ah dimenticavo, Greg è polacco.
Filipe
Il mio amico portoghese mi ricorda un mio vecchio compagno di classe... sono identici! E' un bravissimo ragazzo, e vive ad Aalborg da settembre. Cordialissimo e simpaticissimo. Ogni tanto fa il volontario alla Studenterhouset e una volta ha sbagliato a tornarmi il resto... meno male che me ne sono accorto perchè erano più di 70€! E' stato lui che mi ha procurato il biglietto per Legoland.
Ryan
Il mio primo amico americano! Eh si, dopo 21 anni posso dire di avere un amico americano! ...Ryan è il classico ragazzo americano, che stravede per il suo paese, possiede tutto e ha fatto di tutto nella sua vita. Oltre ad abitare nel mio stesso collegio è pure un mio collega e quindi ho passato con lui più tempo che con qualsiasi altra persona. I primi giorni era impossibile capirlo mentre parlava per colpa del suo strano accento (come se avesse una gomma da masticare in bocca), invece ora non ho quasi più problemi. Si improvvisa cuoco e io gli do sempre consigli che lui recepisce a suo modo. Indimenticabile la sua pasta metà al pesto e metà alla carbonara! Mi mancherà tantissimo per la sua gioia e le sue risate sempre presenti. Mi mancheranno le partite a ping pong e le passeggiate in bici insieme.
Jens
Uno dei due miei colleghi danesi. Bravissimo ragazzo, diciamo un anima pia. Appassionato di calcio e grande tifoso del Manchester United. Adora la pizza e stravede per la cucina italiana. Sempre calmo e molto rifessivo. Una rivelazione quando abbiamo giocato a calcio! E' il ragazzo sulla sinistra.
Jess
Il mio secondo collega danse. Anche lui tranquillo e anche lui un bravo ragazzo. Mangia sempre e mangia di tutto. Gentile e già accasato, ma soprattutto molto efficiente.
Cyril
E' il mio collega francese. Secondo me il nostro rapporto è stato di amore e odio senza però che ce lo siamo mai detti. Al contrario di tutti i francesi che ho incontrato non ha battuto ciglio quando gli ho raccontato di essere metà francese e anzi credo li abbia dato un pò fastidio (non so perchè). Ottimo studente, ma non per questo deve essere il migliore in tutto e quando qualcuna la sa più lunga di lui non la prende tanto bene. Certe volte però è stato davvero amichevole e si divertiva a spettegolare di alcune persone quando non c'erano... Chissà quante volte avrà spettegolato su di me!
Marco
L'unico italiano della lista. Mio vicino di casa e bravissimo ragazzo. Con lui ho cenato diverse volte allo scopo di non rimpiangere la cucina nostrana. Abbiamo giocato tantissime volte a ping pong e siamo pure andati a correre per tenerci in forma. E' fidanzato con una ragazza svedese e in passato ha avuto una ragazza messicana. Come già accennato è stato l'unico italiano con il quale ho approfondito il rapporto, e con il senno di poi ho fatto davvero un ottima scelta perchè è davvero un ottimo ragazzo.
Nella foto è quello sulla destra. L'altro ragazzo è Lenny (danese).
Manuel
Messicano e davvero una persona piacevolissima. Sempre gentilissimo e cortesissimo. E' stato sempre un piacere parlare con lui. Ci capivamo a vista d'occhio e avevamo sempre le stesse impressioni. Eh già, la pensavamo sempre allo stesso modo... Mi dispiace non aver approfondito troppo la nostra amicizia, ma abitando lontano i nostri incontri non sono stati molti. Lo reputo la migliore persona di Aalborg.
Vincent
Anche lui come me figlio di padre italiano e madre francese, però al contrario di me residente in Francia. Non parla italiano, ma gli piacerebbe tanto e io sono stato un pò il suo maestro. Con lui sono stato in Svezia e mi ha insegnato a giocare a carte in tansissimi modi. Bravissimo ragazzo e grande giocatore di Ping Pong. Una volta ha letto alla mia ragazza una lettera al posto mio... E' stato proprio divertente!
Xavier
Anche lui francese, ma preferisce dire di essere basco. Anche lui mio vicino di casa. Con lui sono andato in Norvegia e in Svezia. Certe volte mi ha fatto impazzire duranti i viaggi ma è un bravo ragazzo. Mi ricorderò sempre che una volta è stato investito e la signora che ha commesso il misfatto è venuta al Kollegium con dei regali per chiedergli scusa. Io e Marco lo prendavamo in giro dicendo che la donna era l'amante!
Sebastien
Amico di Xavier e bravo ragazzo. Sempre tranquillo e calmo, ma anche scherzoso e divertente quando meno te l'aspetti. Anche con lui ho condiviso i viaggi in Svezia e Norvegia.
Charlotte
Francese pure lei. Gli sono diventato subito simpatico e io non riuscivo mai a ricordarmi il suo nome. Con lei ho passato tantissimo tempo ed era ospite fissa del Kollegium. Festaiola e amante del finesettimana. Ha fatto parte della compagnia della vacanza svedese. Nell'ultimo periodo fidanzata di Vincent. Mi ricorderò per sempre quando una sera tardi l'ho accompagnata alla fermata dell'autobus mentre nevicava... era la prima neve...
Alexia
Mia vicina di appartamento e francese. Sempre allegra, ma amche un pò schiva. Riparatrice ufficiale di bici del Kollegium. Quando mi incontra mi batte sempre il cinque... Mi chiede sempre scusa per la musica messa alta, ma io non l'ho mai sentita. Una volta ha fatto una battaglia di farina con una sua amica nella sua stanza. L'anno prossimo andrà a studiare a Stoccolma. Lei è di Parigi quindi penso che prima o poi la rivedrò. E' la ragazza a destra nella foto. L'altra ragazza è Nina (danese).
Lou
Il primo giorno è stata gentilissima e mi ha offerto il thè. Sembrava destinata ad essere una delle mie migliori amiche dell'Erasmus, ma forse a causa della presenza del suo fidanzato, che comunque considero un bravo ragazzo, e un pò di timidezza, non siamo riusciti a conoscerci bene. I sorrisi però non sono mai mancati e negli occhi gli leggo un pò di tristezza dovuta proprio al fatto che non ci siamo conosciuti meglio... Mi ricorderò pure che si tinge spesso i capelli. Abbiamo giocato a scopa una volta e lei consosceva già le regole!
Anders
Il primo giorno che l'ho visto era reduce da una sbornia e mi ha fatto un pò impressione, ma quella volta è stata un eccezzione. E' il ragazzo danese più amichevole di tutti, parla con tutti e gli piace stare con gli studenti internazionali. E' il master of the keys, ovvero il responsabile del frigo con le birre.
Guillaume
E' stato una piccola rivelazione. All'inizio credo che non ci piacevamo, ma dopo che si è trasferito al mio Kollegium ci siamo conosciuti meglio e siamo entrati in ottimi rapporti. Abbiamo giocato diverse volte a carte. Lui mi ha insegnato giochi francesi, e io gli ho insegnato giochi italiani (siciliani). Ovviamente è francese ed è stato uno dei miei compagni di viaggio in Svezia.
Fanny
Simpatica ragazza francese. Ha un aria familiare e non so perchè. Sono stato moltissimo in sua compagnia e non mi dimenticherò mai la sua giacchetta verde. Anche lei compagna di viaggio in Svezia.
Ed
Definire Ed è semplice. Un bravo ragazzo inglese! Ho avuto il piacere di farmi un giro sulla sua Micra con guida a destra. In passato ha lavorato a Disneyland Paris. Sempre gentile e cortese.
Alex
Nel primo mese ha perso il giubbottto un sacco di volte. Quando mi ha conosciuto si era stupito che sapessi parlare francese e amava il mio accento.
Laura
Nome italiano, ma lei è rumena. Abbiamo fatto parte della stessa squadra alla competizione BEST. Sempre gentile e contenta di vedermi... Siamo stati vicini di stanza all'università.
Liz
Siamo arrivati ad Aalborg lo stesso giorno ed è stata la prima ragazza che ho conosciuto. Diverse volte siamo stati negli stessi posti anche se non ci facevamo la festa a vicenda, ma tutto sommato sono convinto che porterà un buon ricordo di me. Per pura coincidenza lasceremo Aalborg lo stesso giorno.
Veronika
Ragazza russa. Molte volte eravamo insieme negli stessi posti, compreso Legolang. Simapatica e brava fotografa.
domenica 12 giugno 2011
Capitolo 47: Qualche aneddoto da ricordare
Essendo alla fine dell'Erasmus, mi piace raccontare di alcuni aneddoti che non hanno trovato spazio in capitoli a se stanti.
Aneddoto 1: Il calcio
Nonostante non mi trovassi in Italia, il calcio ha continuato a far parte delle mie giornate, ovviamente non quotidianamente. E' stato un piacere seguire le partite del Catania quasi tutte le domeniche e concedermi ogni tanto qualche partita di coppa dell'Inter. Queste partite le ho sempre seguite da solo, mentre ho visto più volte partite di Champions League al Kollegium di Jess in compagnia dei miei colleghi. In particolar modo abbiamo visto partite del Manchester United, squadra tifata dal mio amico danese.
Il calcio non è stato solo guardato, ma pure giocato. Più volte sono andato a giocare a pallone e complice uno stato di forma pietoso e il freddo polare non sono mai riuscito a fare bella figura, cosa che ovviamente sarebbe stata impossibile pure con mesi di allenamento visto la mia classe!
Aneddoto 2: Italia vs Francia
La rivalità tra Italia e Francia esiste, ma non ha mai portato a discussioni. Certe volte prendendoci in giro cerchiamo di dimostrare di essere i migliori, specialmente nello sport. Con i ragazzi del Kollegium la prendiamo sempre a ridere, soprattutto quando giochiamo a ping pong a coppia, nella mitica partita Vincent-Guillomme vs Sandro-Marco. Eppure ci sono francesi che hanno questa rivalità radicata dentro. E' il caso del mio collega Cyril, il quale esalta i suoi atleti a più non posso. Ancora rimpiango di non aver visto insieme a lui la partita del 6 Nazioni di Rugby Italia-Francia, con la storica vittoria degli azzurri.
Aneddoto 3: Ore di luce
Se durante l'inverno le ore di luce erano davvero poche, con il passare delle settimane le giornate si sono sempre più allungate regalando luce sin dalle prime ore del mattino fino a tarda sera. Attualmente il sole sorge poco dopo le 5 del mattino per tramontare verso le 9. Il problema sta nel fatto che il crepuscolo dura circa due ore e quindi alle 11 c'è ancora luce! (nella foto ne avete testimonianza. Non lasciatevi ingannare dalla temperatura poichè la foto l'ho fatta da dentro la mia stanza).
Non so perchè, ma i danesi non amano le serrande. Amano dormire solo con una tendina davanti la finestra che ovviamente non blocca i raggi del sole! ...Io che non sono danese non riesco a dormire con la luce e ho trovato una soluzione al mio problema: al mio arrivo avevo trovato nell'armadio una specie di tenda spessa che sicuramente qualche ex inquilino dell'appartamento aveva comprato per ovviare al problema, e la appendo ogni sera prima di andare a letto servendomi di quattro mollette.
Una volta poichè avevo previsto di svegliarmi verso le 6.30 del mattino avevo deciso di non metterla. Decisione erratissima! Alle 4 del mattino c'era già luce e ho dormito malissimo!
Aneddoto 4: Pedalare sotto la grandine
Oggi mentre andavo in chiesa insieme a Greg, siamo stati beccati da un improvviso acquazzone che il meteo non aveva previsto. Fortunatamente avevo il k-way, ma se di colpo inizia a grandinare e non hai dove ripararti serve a poco. Abbiamo pedalato per altri 2/3 minuti prima di trovare un riparo, che tra l'altro era l'entrata del parco giochi!
Comunque sono contento perchè posso dire di averle provate tutte. Infatti ho pedalato sia sotto la neve, sia sotto la pioggia e ora pure sotto la grandine!
Alla fine ci siamo arrivati in chiesa anche se tutti bagnati. Ovviamente la messa era in inglese!
Aneddoto 1: Il calcio
Nonostante non mi trovassi in Italia, il calcio ha continuato a far parte delle mie giornate, ovviamente non quotidianamente. E' stato un piacere seguire le partite del Catania quasi tutte le domeniche e concedermi ogni tanto qualche partita di coppa dell'Inter. Queste partite le ho sempre seguite da solo, mentre ho visto più volte partite di Champions League al Kollegium di Jess in compagnia dei miei colleghi. In particolar modo abbiamo visto partite del Manchester United, squadra tifata dal mio amico danese.
Il calcio non è stato solo guardato, ma pure giocato. Più volte sono andato a giocare a pallone e complice uno stato di forma pietoso e il freddo polare non sono mai riuscito a fare bella figura, cosa che ovviamente sarebbe stata impossibile pure con mesi di allenamento visto la mia classe!
Aneddoto 2: Italia vs Francia
La rivalità tra Italia e Francia esiste, ma non ha mai portato a discussioni. Certe volte prendendoci in giro cerchiamo di dimostrare di essere i migliori, specialmente nello sport. Con i ragazzi del Kollegium la prendiamo sempre a ridere, soprattutto quando giochiamo a ping pong a coppia, nella mitica partita Vincent-Guillomme vs Sandro-Marco. Eppure ci sono francesi che hanno questa rivalità radicata dentro. E' il caso del mio collega Cyril, il quale esalta i suoi atleti a più non posso. Ancora rimpiango di non aver visto insieme a lui la partita del 6 Nazioni di Rugby Italia-Francia, con la storica vittoria degli azzurri.
Aneddoto 3: Ore di luce
Se durante l'inverno le ore di luce erano davvero poche, con il passare delle settimane le giornate si sono sempre più allungate regalando luce sin dalle prime ore del mattino fino a tarda sera. Attualmente il sole sorge poco dopo le 5 del mattino per tramontare verso le 9. Il problema sta nel fatto che il crepuscolo dura circa due ore e quindi alle 11 c'è ancora luce! (nella foto ne avete testimonianza. Non lasciatevi ingannare dalla temperatura poichè la foto l'ho fatta da dentro la mia stanza).
Non so perchè, ma i danesi non amano le serrande. Amano dormire solo con una tendina davanti la finestra che ovviamente non blocca i raggi del sole! ...Io che non sono danese non riesco a dormire con la luce e ho trovato una soluzione al mio problema: al mio arrivo avevo trovato nell'armadio una specie di tenda spessa che sicuramente qualche ex inquilino dell'appartamento aveva comprato per ovviare al problema, e la appendo ogni sera prima di andare a letto servendomi di quattro mollette.
Una volta poichè avevo previsto di svegliarmi verso le 6.30 del mattino avevo deciso di non metterla. Decisione erratissima! Alle 4 del mattino c'era già luce e ho dormito malissimo!
Aneddoto 4: Pedalare sotto la grandine
Oggi mentre andavo in chiesa insieme a Greg, siamo stati beccati da un improvviso acquazzone che il meteo non aveva previsto. Fortunatamente avevo il k-way, ma se di colpo inizia a grandinare e non hai dove ripararti serve a poco. Abbiamo pedalato per altri 2/3 minuti prima di trovare un riparo, che tra l'altro era l'entrata del parco giochi!
Comunque sono contento perchè posso dire di averle provate tutte. Infatti ho pedalato sia sotto la neve, sia sotto la pioggia e ora pure sotto la grandine!
Alla fine ci siamo arrivati in chiesa anche se tutti bagnati. Ovviamente la messa era in inglese!
giovedì 9 giugno 2011
Capitolo 46: La Studenterhuset
Sembra strano parlarvi solo ora della famosa casa dello studente di Aalborg, ma meglio tardi che mai!
A Catania il nome casa dello studente è legato a dormitorio per studenti, invece in Danimarca la Studenterhuset è il luogo di ritrovo degli studenti.
Quando uno studente vuole evadere un pò dalla realtà e andarsi a riposare un pò non c'è posto migliore della Studenterhuse, la quale si trova in una zona centralissima della città.
Se hai voglia di leggerti un libro, giocare a biliardo o semplicemente bere una birra, la Studenterhuset fa sempre a caso tuo! I commessi della Studenterhuset sono tutti studenti volontari, che dedicano parte del loro tempo a stare dietro il bancone e servire i clienti. Come in molti bar o pub danesi puoi chiedere in prestito dei giochi da tavola per allietare la tua serata e questi giochi sono di tutti i tipi, a partire dal twister, fino a finire alle carte uno e lo scarabeo.
Nella stessa struttura della Studenterhuset c'è una stanza enorme adibita a serate speciali, dove gruppi possono suonare, o maestri di ballo insegnare la loro arte.
Il mercoledì sera è la serata internazionale, ovvero la serata dove tutti gli studenti stranieri si riuniscono per passare una serata insieme.
Durante i mercoledì di febbraio la Studenterhuset era sempre pienissima, mentre con il passare dei mesi la confusione è andata sempre più scemando, probabilmente dovuta al fatto che non c'era più la novità.
Durante il mio Erasmus ci sarò andato una decina di volte in totale e tutte le volte ho passato belle serate. Per esempio ieri sera abbiamo giocato a scarabeo e ad un gioco nel quale bisognava indovinare i nomi di alcuni personaggi famosi nel meno tempo possibile, utilizzando una sola parola, oppure mimando.
Ogni tanto per aumentare le vendite di birre ci sono dei premi in palio. Per esempio ieri potevi partecipare all'estrazione di alcuni biglietti per la partita della Danimarca del prossimo Europeo Under 21. Ho vinto? ...assolutamente no, invece Khati e Guillaume si...
Ecco qui alcune foto della Studenterhuset e lo schema finale dello scarabeo:
A Catania il nome casa dello studente è legato a dormitorio per studenti, invece in Danimarca la Studenterhuset è il luogo di ritrovo degli studenti.
Quando uno studente vuole evadere un pò dalla realtà e andarsi a riposare un pò non c'è posto migliore della Studenterhuse, la quale si trova in una zona centralissima della città.
Se hai voglia di leggerti un libro, giocare a biliardo o semplicemente bere una birra, la Studenterhuset fa sempre a caso tuo! I commessi della Studenterhuset sono tutti studenti volontari, che dedicano parte del loro tempo a stare dietro il bancone e servire i clienti. Come in molti bar o pub danesi puoi chiedere in prestito dei giochi da tavola per allietare la tua serata e questi giochi sono di tutti i tipi, a partire dal twister, fino a finire alle carte uno e lo scarabeo.
Nella stessa struttura della Studenterhuset c'è una stanza enorme adibita a serate speciali, dove gruppi possono suonare, o maestri di ballo insegnare la loro arte.
Il mercoledì sera è la serata internazionale, ovvero la serata dove tutti gli studenti stranieri si riuniscono per passare una serata insieme.
Durante i mercoledì di febbraio la Studenterhuset era sempre pienissima, mentre con il passare dei mesi la confusione è andata sempre più scemando, probabilmente dovuta al fatto che non c'era più la novità.
Durante il mio Erasmus ci sarò andato una decina di volte in totale e tutte le volte ho passato belle serate. Per esempio ieri sera abbiamo giocato a scarabeo e ad un gioco nel quale bisognava indovinare i nomi di alcuni personaggi famosi nel meno tempo possibile, utilizzando una sola parola, oppure mimando.
Ogni tanto per aumentare le vendite di birre ci sono dei premi in palio. Per esempio ieri potevi partecipare all'estrazione di alcuni biglietti per la partita della Danimarca del prossimo Europeo Under 21. Ho vinto? ...assolutamente no, invece Khati e Guillaume si...
Ecco qui alcune foto della Studenterhuset e lo schema finale dello scarabeo:
lunedì 6 giugno 2011
Capitolo 45: What about my English?
More than 120 days are passed since I wrote the chapter about the English. I can prove that my English is better than 4 months ago, but I am not fluent like I hoped.
English is not a difficult language, but thinking like an English is very difficult, at least for me. Now I am able to do difficult speeches, but more important, I am able to understand almost everything.
Now I can understand almost every words, but the problem is that I do not know the meaning of most of them.
I watched a lot of English movies during my Erasmus and sometimes I don't need the subtitles help.
Two months ago, Anja told me that my English was better and I was very happy, because I didn't noticed by myself.
Writing the report of the project helped my English improving, and Ryan teached me a lot of cheats to do less mistakes.
The hardest part is learning phrasal verbs. If you know them, you can formulate any kind of sentence.
I am very good on questions, but I don't know the reason.
However I didn't rise throught the rank that I compiled at the beginning of my Erasmus, because all people improved their English like me. I don't care to be in the first positions of the list, because my goal is to be able to communicate with people of all over the world, and I am.
I don't want to forget my English when I'll be in Italy and so I'm going to watch just English movies and a lot of English tv, but also I want to skype my new friends.
When I will compile my first curriculum vitae I may write that I can speak English without writing lies.
This chapters looks like a school's homework, but I assure you that I can use sophisticated words if I want, but sometimes I don't know what I mean!
English is not a difficult language, but thinking like an English is very difficult, at least for me. Now I am able to do difficult speeches, but more important, I am able to understand almost everything.
Now I can understand almost every words, but the problem is that I do not know the meaning of most of them.
I watched a lot of English movies during my Erasmus and sometimes I don't need the subtitles help.
Two months ago, Anja told me that my English was better and I was very happy, because I didn't noticed by myself.
Writing the report of the project helped my English improving, and Ryan teached me a lot of cheats to do less mistakes.
The hardest part is learning phrasal verbs. If you know them, you can formulate any kind of sentence.
I am very good on questions, but I don't know the reason.
However I didn't rise throught the rank that I compiled at the beginning of my Erasmus, because all people improved their English like me. I don't care to be in the first positions of the list, because my goal is to be able to communicate with people of all over the world, and I am.
I don't want to forget my English when I'll be in Italy and so I'm going to watch just English movies and a lot of English tv, but also I want to skype my new friends.
When I will compile my first curriculum vitae I may write that I can speak English without writing lies.
This chapters looks like a school's homework, but I assure you that I can use sophisticated words if I want, but sometimes I don't know what I mean!
domenica 5 giugno 2011
Capitolo 44: La bolla di sapone
Tutti gli studenti che vanno in Erasmus si portano da casa tre cose: un set per fare bolle di sapone, un contenitore e uno stuzzicadenti.
Mentre tutti questi studenti sono in aereo, sulla nave, sul treno o in qualsiasi altro mezzo di trasporto che li sta portando alla meta del loro Erasmus, mescolano all'interno del contenitore tutti gli ingredienti per crearsi la bolla di sapone che li ospiterà nei mesi successivi. C'è chi mette solo acqua e sapone e allora trascorrerà un periodo noioso e infinito, c'è chi aggiunge pure allegria, sorrisi e simpatia e allora trascorrerà un periodo bellissimo, spensierato e il tempo passerà velocissimo.
Io per esempio nel mio contenitore ho messo l'amicizia, tanti sorrisi, la gentilezza, il coraggio e tanta italianità.
Questi ragazzi una volta arrivati a destinazione soffiano attraverso il mirino, e come i migliori prestigiatori creano una bella bolla di sapone tutta intorno a loro. In base alle qualità che sono state messe nel contenitore, la bolla assumerà colori e riflessi diversi.
Quando due ragazzi che vivono dentro una bolla si incontrano possono decidere di unirsi e vivere insieme una nuova avventura, condividendo tutte le qualità messe prima di partire.
Dopo qualche settimana si iniziano a vedere tantissime bolle enormi, frutto di tantissimi incontri e condivisioni. Tutti si trovano bene dentro la bolla perchè l'hanno creata loro e sono padroni del suo futuro.
Il mondo dentro la bolla è bellissimo, peccato che è difficilissimo portare fuori le cose che sono state create dentro la bolla... le uniche cose facilmente trasportabili sono le cose astratte quali i ricordi, le amicizie, gli amori...
Come in tutte le cose belle arriva un momento in cui si deve uscire dalla bolla per tornare al mondo reale. Questa è la parte più brutta di tutte. Nessuno degli abitanti della bolla vuole lasciare andare i propri amici, ma arriva un momento in cui servendoti del tuo stuzzicadenti sei costretto ad uscire dalla bolla, scoppiandola. Ti guardi indietro e vedi la grande bolla che poco prima era la tua casa scoppiare e diventare tante bollicine piccolissime che si sciolgono quando raggiungono il suolo.
Spesso vedi questa scena mentre sei su un aereo, su una nave o su un treno, dove solo qualche mese prima mischiavi nel contenitore tutte le tue qualità.
La bolla non si potrà ricostruire più, ma quando scoppia ti bagna tutto e quindi ti macchia per sempre.
In questo momento la mia bolla sta tremando... sa che oramai ha gli ultimi giorni di vita e cerca in tutti i modi di bloccare i pensieri esterni che vogliono entrare. Tutti i miei amici della Danimarca si stanno accorgendo che la bolla sta per scoppiare, glielo leggo negli occhi, poichè riflettono uno stato d'anima di tristezza, lo stesso che vedo in questi giorni la mattina quando mi specchio.
La nostra grandissima bolla sta per scoppiare ed è davvero brutto dopo tutti i sacrifici che abbiamo fatto per costruirla. Non possiamo fermare ciò, ma possiamo fare in modo di farci bagnare il più possibile da quelle piccole bollicine figlie della grande bolla, in modo che rimarremo per sempre impressi del suo profumo.
Mentre tutti questi studenti sono in aereo, sulla nave, sul treno o in qualsiasi altro mezzo di trasporto che li sta portando alla meta del loro Erasmus, mescolano all'interno del contenitore tutti gli ingredienti per crearsi la bolla di sapone che li ospiterà nei mesi successivi. C'è chi mette solo acqua e sapone e allora trascorrerà un periodo noioso e infinito, c'è chi aggiunge pure allegria, sorrisi e simpatia e allora trascorrerà un periodo bellissimo, spensierato e il tempo passerà velocissimo.
Io per esempio nel mio contenitore ho messo l'amicizia, tanti sorrisi, la gentilezza, il coraggio e tanta italianità.
Questi ragazzi una volta arrivati a destinazione soffiano attraverso il mirino, e come i migliori prestigiatori creano una bella bolla di sapone tutta intorno a loro. In base alle qualità che sono state messe nel contenitore, la bolla assumerà colori e riflessi diversi.
Quando due ragazzi che vivono dentro una bolla si incontrano possono decidere di unirsi e vivere insieme una nuova avventura, condividendo tutte le qualità messe prima di partire.
Dopo qualche settimana si iniziano a vedere tantissime bolle enormi, frutto di tantissimi incontri e condivisioni. Tutti si trovano bene dentro la bolla perchè l'hanno creata loro e sono padroni del suo futuro.
Il mondo dentro la bolla è bellissimo, peccato che è difficilissimo portare fuori le cose che sono state create dentro la bolla... le uniche cose facilmente trasportabili sono le cose astratte quali i ricordi, le amicizie, gli amori...
Come in tutte le cose belle arriva un momento in cui si deve uscire dalla bolla per tornare al mondo reale. Questa è la parte più brutta di tutte. Nessuno degli abitanti della bolla vuole lasciare andare i propri amici, ma arriva un momento in cui servendoti del tuo stuzzicadenti sei costretto ad uscire dalla bolla, scoppiandola. Ti guardi indietro e vedi la grande bolla che poco prima era la tua casa scoppiare e diventare tante bollicine piccolissime che si sciolgono quando raggiungono il suolo.
Spesso vedi questa scena mentre sei su un aereo, su una nave o su un treno, dove solo qualche mese prima mischiavi nel contenitore tutte le tue qualità.
La bolla non si potrà ricostruire più, ma quando scoppia ti bagna tutto e quindi ti macchia per sempre.
In questo momento la mia bolla sta tremando... sa che oramai ha gli ultimi giorni di vita e cerca in tutti i modi di bloccare i pensieri esterni che vogliono entrare. Tutti i miei amici della Danimarca si stanno accorgendo che la bolla sta per scoppiare, glielo leggo negli occhi, poichè riflettono uno stato d'anima di tristezza, lo stesso che vedo in questi giorni la mattina quando mi specchio.
La nostra grandissima bolla sta per scoppiare ed è davvero brutto dopo tutti i sacrifici che abbiamo fatto per costruirla. Non possiamo fermare ciò, ma possiamo fare in modo di farci bagnare il più possibile da quelle piccole bollicine figlie della grande bolla, in modo che rimarremo per sempre impressi del suo profumo.
giovedì 2 giugno 2011
Capitolo 43: Il clima danese
Credo che dopo poco più di quattro mesi trascorsi in Danimarca posso darvi un opinione abbastanza verosimile del meteo danese.
Intanto vi dico che il meteo era una di quelle incognite che più mi preoccupavano prima della mia partenza. Mi immaginavo sempre freddo, tantissima pioggia e neve a volontà. Eppure dopo quattro mesi mi sono un pò ricreduto.
L'inverno danese è veramente molto freddo e le temperature minime hanno raggiunto i -15°C, eppure è un freddo secco e quindi non ti entra dentro le ossa. Credetemi, si sente più freddo a Catania quando ci sono 7°C che in Danimarca con -10°C! E' tutta una questione di umidità, ma forse le mie opinioni sono dettate dal fatto che ho sempre indossato roba pesante, calzamaglia in primis. Comunque ci sono state diverse settimane durante le quali la temperatura non è mai salita sopra lo zero!
Di neve ne è caduta molta e solo ad intervalli regolari. Credo ci siano state solamente tre o quattro nevicate in totale.
Quando la neve si sciolta è iniziata la primavera danese ovvero temperature dagli 0 ai 10°C. Quando c'erano 10°C avevo proprio caldo, eppure a Catania 10° sono il minimo stagionale!
Da metà marzo in poi la neve avrebbe dovuto lasciare posto alla pioggia, la quale però non è ospite fissa delle giornate danesi. Piove più o meno una volta a settimana anche se il cielo è spesso minaccioso. Più che altro spesso cade quella pioggerellina che non ti bagna.
Temporali non ce ne sono mai stati e il primo tuono l'ho sentito la settimana scorsa. La cosa che da più fastidio è il vento. Quello soffia sempre e molto forte!
Certe volte ci sono circa 18°C e allora si può stare pure a maniche corte e andare a correre o stare all'aperto è molto piacevole.
Un giorno di aprile nel giro di 30 minuti ha nevicato, poi piovuto e poi grandinato; quello è stato il giorno più pazzo di tutti!
Col senno di poi non mi lamento del meteo danese. Mi sono bagnato poche volte e se coperti bene non si sente il freddo. Dentro i locali puoi stare tranquillamente a maniche corte.
Ora come ora ci sono punte massime di 20°C (quando di è fortunati)... A Catania si fanno già il bagno a mare e al mio arrivo troverò circa 35°C... Ce la farò a sopravvivere a 15°C di sbalzo???
Intanto vi dico che il meteo era una di quelle incognite che più mi preoccupavano prima della mia partenza. Mi immaginavo sempre freddo, tantissima pioggia e neve a volontà. Eppure dopo quattro mesi mi sono un pò ricreduto.
L'inverno danese è veramente molto freddo e le temperature minime hanno raggiunto i -15°C, eppure è un freddo secco e quindi non ti entra dentro le ossa. Credetemi, si sente più freddo a Catania quando ci sono 7°C che in Danimarca con -10°C! E' tutta una questione di umidità, ma forse le mie opinioni sono dettate dal fatto che ho sempre indossato roba pesante, calzamaglia in primis. Comunque ci sono state diverse settimane durante le quali la temperatura non è mai salita sopra lo zero!
Di neve ne è caduta molta e solo ad intervalli regolari. Credo ci siano state solamente tre o quattro nevicate in totale.
Quando la neve si sciolta è iniziata la primavera danese ovvero temperature dagli 0 ai 10°C. Quando c'erano 10°C avevo proprio caldo, eppure a Catania 10° sono il minimo stagionale!
Da metà marzo in poi la neve avrebbe dovuto lasciare posto alla pioggia, la quale però non è ospite fissa delle giornate danesi. Piove più o meno una volta a settimana anche se il cielo è spesso minaccioso. Più che altro spesso cade quella pioggerellina che non ti bagna.
Temporali non ce ne sono mai stati e il primo tuono l'ho sentito la settimana scorsa. La cosa che da più fastidio è il vento. Quello soffia sempre e molto forte!
Certe volte ci sono circa 18°C e allora si può stare pure a maniche corte e andare a correre o stare all'aperto è molto piacevole.
Un giorno di aprile nel giro di 30 minuti ha nevicato, poi piovuto e poi grandinato; quello è stato il giorno più pazzo di tutti!
Col senno di poi non mi lamento del meteo danese. Mi sono bagnato poche volte e se coperti bene non si sente il freddo. Dentro i locali puoi stare tranquillamente a maniche corte.
Ora come ora ci sono punte massime di 20°C (quando di è fortunati)... A Catania si fanno già il bagno a mare e al mio arrivo troverò circa 35°C... Ce la farò a sopravvivere a 15°C di sbalzo???
martedì 31 maggio 2011
Capitolo 42: Maratona di Lost
Vivere cinque mesi da solo mi ha consentito di fare cose che difficilmente avrei potuto fare a casa, tra queste rivedere tutte le puntate del telefilm Lost in un tempo relativamente breve. Infatti ho completato questa lunghissima maratona circa una settimana fa quando ho visto il 114° e ultimo episodio della serie. Ovviamente ho visto tutte le puntate in inglese e senza sottotitoli, in modo da poter migliorare la mia comprensione della lingua inglese.
Ho scelto di rivedere Lost perchè è la serie che più mi ha appassionato, seconda (forse) solo ad X-Files. Per chi non lo sapesse Lost racconta la storia dei sopravvissuti di un incidente aereo, che si ritrovano catapultati su di un isola che ha del sovrannaturale. Ne succedono di tutti i colori, e al termine di ogni episodio vuoi sapere cosa succederà in quello successivo. La serie è definita come di avventura-drammatica-fantascienza. Non potevano scegliere un mix più esplosivo!
Avevo già visto tutte le puntate in prima visione su Rai 2, e mi ero appassionato della storia già dal primo episodio. Rivedendola in poco tempo ho notato un sacco di sfaccettature delle quali non mi ero mai accorto, e ho compreso molto meglio alcune sottotrame.
C'è stato un periodo durante il quale riuscivo a vedere anche tre o quattro puntate al giorno, invece verso la parte finale circa 3 episodi a settimana. In questo modo si spiega come ho fatto a vedere 114 episodi in circa 114 giorni. Diciamo che ho mantenuto una buona media!
Con questo capitolo faccio un pò di pubblicità alla serie e vi consiglio di vederla (se non l'avete già fatto), perchè è davvero avvincente e vi terrà incollati alla poltrona per ore e ore regalandovi sempre nuove emozioni e spunti per ragionare per comprendere cosa effettivamente sta succedendo!
Ho scelto di rivedere Lost perchè è la serie che più mi ha appassionato, seconda (forse) solo ad X-Files. Per chi non lo sapesse Lost racconta la storia dei sopravvissuti di un incidente aereo, che si ritrovano catapultati su di un isola che ha del sovrannaturale. Ne succedono di tutti i colori, e al termine di ogni episodio vuoi sapere cosa succederà in quello successivo. La serie è definita come di avventura-drammatica-fantascienza. Non potevano scegliere un mix più esplosivo!
Avevo già visto tutte le puntate in prima visione su Rai 2, e mi ero appassionato della storia già dal primo episodio. Rivedendola in poco tempo ho notato un sacco di sfaccettature delle quali non mi ero mai accorto, e ho compreso molto meglio alcune sottotrame.
C'è stato un periodo durante il quale riuscivo a vedere anche tre o quattro puntate al giorno, invece verso la parte finale circa 3 episodi a settimana. In questo modo si spiega come ho fatto a vedere 114 episodi in circa 114 giorni. Diciamo che ho mantenuto una buona media!
Con questo capitolo faccio un pò di pubblicità alla serie e vi consiglio di vederla (se non l'avete già fatto), perchè è davvero avvincente e vi terrà incollati alla poltrona per ore e ore regalandovi sempre nuove emozioni e spunti per ragionare per comprendere cosa effettivamente sta succedendo!
sabato 28 maggio 2011
Capitolo 41: Il Carnevale di Aalborg
Questo è uno di quei pochi capitoli dei quali avevo già previsto la scrittura prima ancora che iniziassi a scrivere il blog. Questo perchè sin dal primo giorno in cui sono arrivato ad Aalborg mi avevano detto che a fine maggio ci sarebbe stato il famoso Carnevale di Aalborg, battezzandolo come il più bello del nord Europa. Per fugare via i miei dubbi ho certato informazioni su internet, e in effetti ho letto che è veramente il più grande carnevale del nord Europa, e che ogni anno più di 100.000 persone vanno ad Aalborg per divertirsi. Non rimaneva che costatare con i miei occhi se davvero era vero, così stamattina in compagnia dei miei amici del Kollegium siamo scesi in paese sfidando gli 11°C e la pioggerellina e abbiamo ammirato il Carnevale danese. Inizio dicendovi che eravamo gli unici sprovvisti di vestito, poichè non abbiamo avuto tempo per prepararci per l'evento.
Le persone non erano vestite casualmente, ma si muovevano a gruppi, e ogni gruppo era vestito allo stesso modo, ovvero seguendo lo stesso tema. Ho visto gruppi di api, di pirati, di soldati, di infermiere, di conigli, di uomini primitivi, di carcerati, di poliziotti, di mostri, di Na'vi, di banane, di agricoltori, si soldati di Star Wars, di preti, di orsi, di fate, di cowboy... e ogni gruppo trascinava il proprio mezzo porta-birra. C'è chi utilizzava un semplice passeggino, chi utilizzava carrelli da giradino, chi utilizzava cariole, chi si era creato carretti su misura, ma tutti erano caratterizzati dal fatto che seguivano i tema del gruppo, e che contenevano decine e decine, se non centinaia di litri di birra.
Tutti erano contentissimi e si lasciavano andare a canti e balli tipici (suppongo che siano tipici perchè non li ho mai sentiti), e il tutto era accompagnato da litri di birra. L'età dei festaioli andava dai 18 ai 30 anni circa, insomma non c'erano nè bambini, nè gente matura. Ovviamente c'erano quelli che, o per la troppa allegria, o per la troppa birra facevano gesti vandalici, quali salire in cima agli autobus e ballare, o giocare al lancio della lattina di birra (spesso piena e quindi veramente pericoloso). Ma stranamente ho visto solo un poliziotto durante tutta la parata. Essendo il corpo umano limitato nelle dimensioni, se troppa birra viene assunta viene naturale andare al bagno, così le strade laterali erano dei veri e proprio pisciatoi. Le persone meno timide o che avevano un bisongo davvero impellente di liberarsi la vescica si mettevano direttamente ai lati della strada. Le povere ragazze, che non possono sfruttare questo enorme vantaggio che noi uomini abbiamo, si facevano lunghe file dietro ai bagni chimici oppure si andavano a nascondere nei posti più strani.
Noi essendo estraniati non abbiamo goduto della festa come invece hanno fatto i danesi. Infatti i danesi aspettano questo giorno tutto l'anno e quando scendono per le strade lasciano a casa il senso del pudore e del controllo in modo da portersi divertire il più possibile.
Una cosa che mi ha fatto impressione è che quando siamo tornati a casa e siamo ripassati dalla strada dalla quale era partita la parata, non c'era una lattina di birra o altra spazzatura per terra. La strada era stata immediatamente ripulita. In Italia invece vedi scomparire l'ultimo coriandolo a Ferragosto!
Cosa ne penso del Carnevale danese? Simpatico, ma credo sia frutto del fatto che in Danimarca non ci sono gli stessi svaghi che ci sono in Italia, e quindi tutti i ragazzi tendono a divertirsi a più non posso per poi iniziare un letargo lungo 365 giorni, ovvero fino all'alba del Carnevale successivo.
Le persone non erano vestite casualmente, ma si muovevano a gruppi, e ogni gruppo era vestito allo stesso modo, ovvero seguendo lo stesso tema. Ho visto gruppi di api, di pirati, di soldati, di infermiere, di conigli, di uomini primitivi, di carcerati, di poliziotti, di mostri, di Na'vi, di banane, di agricoltori, si soldati di Star Wars, di preti, di orsi, di fate, di cowboy... e ogni gruppo trascinava il proprio mezzo porta-birra. C'è chi utilizzava un semplice passeggino, chi utilizzava carrelli da giradino, chi utilizzava cariole, chi si era creato carretti su misura, ma tutti erano caratterizzati dal fatto che seguivano i tema del gruppo, e che contenevano decine e decine, se non centinaia di litri di birra.
Tutti erano contentissimi e si lasciavano andare a canti e balli tipici (suppongo che siano tipici perchè non li ho mai sentiti), e il tutto era accompagnato da litri di birra. L'età dei festaioli andava dai 18 ai 30 anni circa, insomma non c'erano nè bambini, nè gente matura. Ovviamente c'erano quelli che, o per la troppa allegria, o per la troppa birra facevano gesti vandalici, quali salire in cima agli autobus e ballare, o giocare al lancio della lattina di birra (spesso piena e quindi veramente pericoloso). Ma stranamente ho visto solo un poliziotto durante tutta la parata. Essendo il corpo umano limitato nelle dimensioni, se troppa birra viene assunta viene naturale andare al bagno, così le strade laterali erano dei veri e proprio pisciatoi. Le persone meno timide o che avevano un bisongo davvero impellente di liberarsi la vescica si mettevano direttamente ai lati della strada. Le povere ragazze, che non possono sfruttare questo enorme vantaggio che noi uomini abbiamo, si facevano lunghe file dietro ai bagni chimici oppure si andavano a nascondere nei posti più strani.
Noi essendo estraniati non abbiamo goduto della festa come invece hanno fatto i danesi. Infatti i danesi aspettano questo giorno tutto l'anno e quando scendono per le strade lasciano a casa il senso del pudore e del controllo in modo da portersi divertire il più possibile.
Una cosa che mi ha fatto impressione è che quando siamo tornati a casa e siamo ripassati dalla strada dalla quale era partita la parata, non c'era una lattina di birra o altra spazzatura per terra. La strada era stata immediatamente ripulita. In Italia invece vedi scomparire l'ultimo coriandolo a Ferragosto!
Cosa ne penso del Carnevale danese? Simpatico, ma credo sia frutto del fatto che in Danimarca non ci sono gli stessi svaghi che ci sono in Italia, e quindi tutti i ragazzi tendono a divertirsi a più non posso per poi iniziare un letargo lungo 365 giorni, ovvero fino all'alba del Carnevale successivo.
giovedì 26 maggio 2011
Capitolo 40: Via col vento
Gran parte degli ultimi quattro mesi li ho passati all'università a lavorare ad un progetto. Niente di strano penserete voi, se non che questo progetto è stato lunghissimo, complicatissimo e tutto in inglese; in poche parole tutto tranne che una passeggiata!
Il progetto consisteva nel progettare una turbina eolica ad asse verticale, testarla e trovare la migliore configurazione possibile. Una turbina ad asse verticale è molto più piccola di una ad asse orizzontale. So che vi starete scervellando per capire la differenza tra una turbina ad asse orizzontale ed una ad asse verticale, ma adesso vi spiego meglio. Quelle ad asse orizzonatale sono quelle che comunemente vedete nelle nostre campagne, ovvero quelle biache e alte circa 40 metri. Invece posso scommettere che quelle ad asse verticale non le avete mai viste, perchè pure io prima di arrivare ad Aalborg non le conoscevo. Queste ultime ruotano parallelamente al terreno, e sono per un uso familiare poichè difficilimente raggiungono grandi dimensioni.
La turbina eolica che abbiamo progettato noi è ovviamente un prototipo in scala, con il rotore grande circa 40cm x 15cm.
Il lavoro di progettazione, simulazione al computer e di prova nella galleria del vento non è stato assolutamente semplice. Infatti prima di tutto mi sono dovuto fare una cultura sull'argomento e farmi delle basi di aerodinamica, ma dopo di ciò si sa che gli ingegneri sono tutti gli stessi (io ancora sono un aspirante) e sanno trovare soluzioni ai problemi che si trovano davanti.
Fortunatamente avevo alle mie spalle una carriera da programmatore e delle ottime basi di disegno, così non mi sono presentato del tutto impreparato. Finalmente ho imparato ad utilizzare il programma MATLAB, il quale però al contrario del nome è davvero semplice da usare.
Per quello che riguarda gli esperimenti è stato anche divertente testare il prototipo, anche se dopo un pò il rumore della galleria del vento dava fastidio, anche con i tappi nelle orecchie.
La stesura del report è stata molto difficile, ma molto formativa perchè ho imparato a scrivere in un inglese formale.
Adesso cosa vi aspettate? Secondo voi abbiamo progettato la turbina eolica del futuro???... Non credo proprio visto che il nostro prototipo può tenere accesa al massimo una lampadina, ma una turbina a grandezza naturale potrebbe essere un ottimo aiuto a diminuire le emissioni di CO2.
Dopo tanta stanchezza e centinaia di ore passate a lavorare finalmente è arrivata la tanto sognata fine. Figuratevi che pur di finire, ieri sera sono rincasato all 22.30!
Con orgoglio vi presento il prototipo in questa bellissima foto. Saluti!
Il progetto consisteva nel progettare una turbina eolica ad asse verticale, testarla e trovare la migliore configurazione possibile. Una turbina ad asse verticale è molto più piccola di una ad asse orizzontale. So che vi starete scervellando per capire la differenza tra una turbina ad asse orizzontale ed una ad asse verticale, ma adesso vi spiego meglio. Quelle ad asse orizzonatale sono quelle che comunemente vedete nelle nostre campagne, ovvero quelle biache e alte circa 40 metri. Invece posso scommettere che quelle ad asse verticale non le avete mai viste, perchè pure io prima di arrivare ad Aalborg non le conoscevo. Queste ultime ruotano parallelamente al terreno, e sono per un uso familiare poichè difficilimente raggiungono grandi dimensioni.
La turbina eolica che abbiamo progettato noi è ovviamente un prototipo in scala, con il rotore grande circa 40cm x 15cm.
Il lavoro di progettazione, simulazione al computer e di prova nella galleria del vento non è stato assolutamente semplice. Infatti prima di tutto mi sono dovuto fare una cultura sull'argomento e farmi delle basi di aerodinamica, ma dopo di ciò si sa che gli ingegneri sono tutti gli stessi (io ancora sono un aspirante) e sanno trovare soluzioni ai problemi che si trovano davanti.
Fortunatamente avevo alle mie spalle una carriera da programmatore e delle ottime basi di disegno, così non mi sono presentato del tutto impreparato. Finalmente ho imparato ad utilizzare il programma MATLAB, il quale però al contrario del nome è davvero semplice da usare.
Per quello che riguarda gli esperimenti è stato anche divertente testare il prototipo, anche se dopo un pò il rumore della galleria del vento dava fastidio, anche con i tappi nelle orecchie.
La stesura del report è stata molto difficile, ma molto formativa perchè ho imparato a scrivere in un inglese formale.
Adesso cosa vi aspettate? Secondo voi abbiamo progettato la turbina eolica del futuro???... Non credo proprio visto che il nostro prototipo può tenere accesa al massimo una lampadina, ma una turbina a grandezza naturale potrebbe essere un ottimo aiuto a diminuire le emissioni di CO2.
Dopo tanta stanchezza e centinaia di ore passate a lavorare finalmente è arrivata la tanto sognata fine. Figuratevi che pur di finire, ieri sera sono rincasato all 22.30!
Con orgoglio vi presento il prototipo in questa bellissima foto. Saluti!
sabato 21 maggio 2011
Capitolo 39: Boring period
Durante il mese di maggio, togliendo la gita a Legoland e il weekend a Copenaghen, non ho avuto avventure memorabili. Tutta colpa del progetto universitario che mi porta via più di otto ore al giorno. La beffa è data dal fatto che non posso nemmeno godere dei finesettimana per riposarmi, poichè sono costretto ad andare all'università a lavorare alla redazione del report. Fortunatamente questo periodo finirà il 26 c.m., ovvero l'ultimo giorno disponibile per consegnare il progetto.
Non sono solo io agli arresti universitari, ma lo sono più o meno tutti gli studenti di Aalborg, e come me tutti quanti non vedono l'ora che arrivi giugno.
Al contrario degli altri ragazzi, quando torno a casa io non mi rilasso, bensì studio per gli esami che dovrò fare in Italia al mio ritorno, e dovrò studiare fino all'ultimo giorno in cui sarò ospite della Danimarca.
C'è da segnalare che dopo quasi 4 mesi mi sono arrivati i documenti danesi. Il documento è simile alla nostra tessera sanitaria, ed appunto mi permette di usufruire dei servizi sanitari in maniera totalmente gratuita. Per fortuna fin'ora non ne ho avuto bisogno, e spero che non ne avrò bisogno nemmeno durante questo ultimo mese. Eh già, fra un mese esatto sarò in aereo in procinto di tornare in Italia... Eh si, anche tra noi ragazzi oramai si inizia a parlare dell'addio, anche se si cerca sempre di cambiare discorso per non doverci dispiacere così presto.
Non sono solo io agli arresti universitari, ma lo sono più o meno tutti gli studenti di Aalborg, e come me tutti quanti non vedono l'ora che arrivi giugno.
Al contrario degli altri ragazzi, quando torno a casa io non mi rilasso, bensì studio per gli esami che dovrò fare in Italia al mio ritorno, e dovrò studiare fino all'ultimo giorno in cui sarò ospite della Danimarca.
C'è da segnalare che dopo quasi 4 mesi mi sono arrivati i documenti danesi. Il documento è simile alla nostra tessera sanitaria, ed appunto mi permette di usufruire dei servizi sanitari in maniera totalmente gratuita. Per fortuna fin'ora non ne ho avuto bisogno, e spero che non ne avrò bisogno nemmeno durante questo ultimo mese. Eh già, fra un mese esatto sarò in aereo in procinto di tornare in Italia... Eh si, anche tra noi ragazzi oramai si inizia a parlare dell'addio, anche se si cerca sempre di cambiare discorso per non doverci dispiacere così presto.
lunedì 16 maggio 2011
Capitolo 38: Profumo di Sicilia a Copenaghen
Dopo cinque ore di treno trascorse circondato da 4 danesi cinquantenni che si comportavano da teenager, ecco finalmente spuntare l'insegna che avvisava l'arrivo a Copenaghen. Finalmente. Un connubio esplosivo sarebbe successo da lì a poco: ritrovare la mia fidanzata, mio fratello e miei amici e trovarmi nella città che più di qualunque altra mi aveva suscitato interesse e curiosità negli ultimi anni.
Sono sulla scala mobile e sento indistinguibilmente la voce di Santo che mi annunciava agli altri, però non riesco a vedere niente. Fra pochi secondi vedrò di nuovo tutti quanti... Come comportarmi? Come salutare? Come reagirò?... Mentre queste domande mi passano per la mente eccoli spuntare, messi in riga e tutti sorridenti pronti ad accogliermi. Dopo 105 giorni rivedo delle facce che appartengono alla mia vita pre-erasmus. Rimaniamo un secondo lì ad a fissarci e a dire quelle frasi di circostanza, fin quando Valentina prende l'iniziativa e mi da un bacio che mi ha riportato al presente.
E' bello vedere i tuoi amici dopo tanto tempo. E' bello sentire accenti siciliani. E' bello tutto!
Improvvisamente i 105 giorni che ci hanno separato non sono sembrati più di una settimana. Un occhiata può sostituire discorsi infiniti e la mia parte catanese ha deciso di risvegliarsi dopo il letargo iniziato con il lungo inverno danese.
Nonostante abbia potuto godere della loro compagnia solo per 22 ore, mi sono ricaricato le batterie e ricordato un pò meglio da dove vengo. Eh già, ultimamente mi sentivo un pò confuso riguardo le mie origini, non capivo bene se appartenevo di più a quelle italiane, alle francesi o alla mia nuova versione europea. Invece mi sono ricordato di essere un cittadino italiano-siciliano.
Mi sembra giusto presentare l'allegra compagnia. Da sinistra verso destra potete ammirare il sottoscritto, la sua dolce fidanzata Valentina, Filippo, Antonio, Melissa, Santo e il mio fratellino Sergio (mi permetto di chiamarlo fratellino solo perchè è due anni più piccolo di me).
Dopo esserci sistemati in hotel abbiamo sfidato l'improvviso freddo girando a piedi buona parte della città, cercando di vedere più luoghi possibili.
Abbiamo concordato che Copenaghen è una piccola bomboniera, ma mezza giornata è davvero poca per vederla tutta. Figuratevi che con il buio, quando non c'era più nessuno per strada, siamo andati a vedere la piccola sirenetta, e credo sia un occasione più rara che unica essere le uniche persone a poter godere in privato dell'attrazione più famosa della Danimarca.
Non so se questa sirenetta sia come quelle descritte nell'Odissea, ovvero che attrae le persone con il canto, perchè Sergio ed Antonio cercando di raggiungerla per qualche oscuro motivo si sono bagnati tutti i piedi!
Ce ne sarebbero state cose da fare, racconti da raccontare, momenti da ricordare, ma il destino ha voluto che ci vedessimo solo per un giorno contro i cinque che avevamo programmato.
Credo che una parte di questo capitolo vada scritto per la mia fidanzata. Infatti è tantissimo tempo che mi aspetta e credo che è stata lei a soffrire di più quella triste mattina all'aeroporto. E poi, gliene faccio di tutti i colori! Ma nel senso positivo non vi preoccupate! Per esempio in questo blog ho messo tantissime foto nelle quali sono in compagnia di ragazze, alcune delle quali bellissime, e quindi ho scatenato la sua gelosia. Oppure faccio cose per le quali lei va matta e io meno, tipo andare a ballare, tantochè lei mi rinfaccia che non gliel'ho mai portata. Però Vale è troppo dolce e quindi gli faccio tanti regali, ma non regali materiali, regali astratti-romantici che a lei piaciono tanto!
Inceve mio fratello ha aumentato la percentuale di sangue Savino presente in Danimarca, e lasciatevelo dire... non perchè è mio fratello... ma Sergio è davvero in gamba!... forse però era un pò contrariato quando gli ho dato tre baci da consegnare a mamma, papà e Stefano, ma in fondo so che saprà consegnarli con più dolcezza di quanto glieli ho affidati.
Filippo invece mi ha fatto ricordare le route con gli scout. Spingerlo in carrozzina mi faceva sentire l'odore della natura. E poi sono imperdibili gli scherzi che gli facciamo! Approposito Filippo!!! Ci siamo dimenticati di farci una foto con due belle danesi!!! Vabè pazienza... vuol dire che dovremo tornare in Danimarca insieme! Però io ho ancora un mese per farti morire d'invidia raccontandoti che sono nel paradiso delle bionde!
Antonio e Santo invece si sono dimenticati a casa Marco... Potevamo completarlo quel bel quadretto della mitica 5^C. E poi dopo essere andato con loro in luoghi come Barcellona, Parigi, Malta o Londra non potevano mancare l'appuntamento con la Danimarca! E poi mi piace che hanno sempre opinioni diverse. Per esempio ad Antonio piaciono i miei capelli lunghi, mentre Santo mi ha suggerito di tagliarli.
Ma si sa che sono le ragazze le più calme e quelle che controllano meglio la situazione. Diciamo quelle con la testa più con le spalle, quindi meno male che c'era Melissa che ci ricordava ogni momento che c'era freddo da morire! Senza di lei può essere che saremmo diventati dei cubetti di ghiaccio senza che ce ne accorgessimo. Ah... per chi non lo sapesse Melissa è la ragazza di Santo.
Alla fine di questo pseudo weekend vacanziero abbiamo preso due aerei diversi. Loro sono andati verso la mia madrepatria e io sono andato verso casa... che strano dire questa parola. Però almeno questa volta mi porto nei polmoni un bel pò di profumo di Sicilia, più uno zaino pieno di paste di mandorla!
Sono sulla scala mobile e sento indistinguibilmente la voce di Santo che mi annunciava agli altri, però non riesco a vedere niente. Fra pochi secondi vedrò di nuovo tutti quanti... Come comportarmi? Come salutare? Come reagirò?... Mentre queste domande mi passano per la mente eccoli spuntare, messi in riga e tutti sorridenti pronti ad accogliermi. Dopo 105 giorni rivedo delle facce che appartengono alla mia vita pre-erasmus. Rimaniamo un secondo lì ad a fissarci e a dire quelle frasi di circostanza, fin quando Valentina prende l'iniziativa e mi da un bacio che mi ha riportato al presente.
E' bello vedere i tuoi amici dopo tanto tempo. E' bello sentire accenti siciliani. E' bello tutto!
Improvvisamente i 105 giorni che ci hanno separato non sono sembrati più di una settimana. Un occhiata può sostituire discorsi infiniti e la mia parte catanese ha deciso di risvegliarsi dopo il letargo iniziato con il lungo inverno danese.
Nonostante abbia potuto godere della loro compagnia solo per 22 ore, mi sono ricaricato le batterie e ricordato un pò meglio da dove vengo. Eh già, ultimamente mi sentivo un pò confuso riguardo le mie origini, non capivo bene se appartenevo di più a quelle italiane, alle francesi o alla mia nuova versione europea. Invece mi sono ricordato di essere un cittadino italiano-siciliano.
Mi sembra giusto presentare l'allegra compagnia. Da sinistra verso destra potete ammirare il sottoscritto, la sua dolce fidanzata Valentina, Filippo, Antonio, Melissa, Santo e il mio fratellino Sergio (mi permetto di chiamarlo fratellino solo perchè è due anni più piccolo di me).
Dopo esserci sistemati in hotel abbiamo sfidato l'improvviso freddo girando a piedi buona parte della città, cercando di vedere più luoghi possibili.
Abbiamo concordato che Copenaghen è una piccola bomboniera, ma mezza giornata è davvero poca per vederla tutta. Figuratevi che con il buio, quando non c'era più nessuno per strada, siamo andati a vedere la piccola sirenetta, e credo sia un occasione più rara che unica essere le uniche persone a poter godere in privato dell'attrazione più famosa della Danimarca.
Non so se questa sirenetta sia come quelle descritte nell'Odissea, ovvero che attrae le persone con il canto, perchè Sergio ed Antonio cercando di raggiungerla per qualche oscuro motivo si sono bagnati tutti i piedi!
Ce ne sarebbero state cose da fare, racconti da raccontare, momenti da ricordare, ma il destino ha voluto che ci vedessimo solo per un giorno contro i cinque che avevamo programmato.
Credo che una parte di questo capitolo vada scritto per la mia fidanzata. Infatti è tantissimo tempo che mi aspetta e credo che è stata lei a soffrire di più quella triste mattina all'aeroporto. E poi, gliene faccio di tutti i colori! Ma nel senso positivo non vi preoccupate! Per esempio in questo blog ho messo tantissime foto nelle quali sono in compagnia di ragazze, alcune delle quali bellissime, e quindi ho scatenato la sua gelosia. Oppure faccio cose per le quali lei va matta e io meno, tipo andare a ballare, tantochè lei mi rinfaccia che non gliel'ho mai portata. Però Vale è troppo dolce e quindi gli faccio tanti regali, ma non regali materiali, regali astratti-romantici che a lei piaciono tanto!
Inceve mio fratello ha aumentato la percentuale di sangue Savino presente in Danimarca, e lasciatevelo dire... non perchè è mio fratello... ma Sergio è davvero in gamba!... forse però era un pò contrariato quando gli ho dato tre baci da consegnare a mamma, papà e Stefano, ma in fondo so che saprà consegnarli con più dolcezza di quanto glieli ho affidati.
Filippo invece mi ha fatto ricordare le route con gli scout. Spingerlo in carrozzina mi faceva sentire l'odore della natura. E poi sono imperdibili gli scherzi che gli facciamo! Approposito Filippo!!! Ci siamo dimenticati di farci una foto con due belle danesi!!! Vabè pazienza... vuol dire che dovremo tornare in Danimarca insieme! Però io ho ancora un mese per farti morire d'invidia raccontandoti che sono nel paradiso delle bionde!
Antonio e Santo invece si sono dimenticati a casa Marco... Potevamo completarlo quel bel quadretto della mitica 5^C. E poi dopo essere andato con loro in luoghi come Barcellona, Parigi, Malta o Londra non potevano mancare l'appuntamento con la Danimarca! E poi mi piace che hanno sempre opinioni diverse. Per esempio ad Antonio piaciono i miei capelli lunghi, mentre Santo mi ha suggerito di tagliarli.
Ma si sa che sono le ragazze le più calme e quelle che controllano meglio la situazione. Diciamo quelle con la testa più con le spalle, quindi meno male che c'era Melissa che ci ricordava ogni momento che c'era freddo da morire! Senza di lei può essere che saremmo diventati dei cubetti di ghiaccio senza che ce ne accorgessimo. Ah... per chi non lo sapesse Melissa è la ragazza di Santo.
Alla fine di questo pseudo weekend vacanziero abbiamo preso due aerei diversi. Loro sono andati verso la mia madrepatria e io sono andato verso casa... che strano dire questa parola. Però almeno questa volta mi porto nei polmoni un bel pò di profumo di Sicilia, più uno zaino pieno di paste di mandorla!
sabato 14 maggio 2011
Capitolo 37: Una nuova vigilia
Chi ha letto il penultimo capitolo ovviamente saprà della sfiga che si è abbattuta sopra di me giovedì mattina. Infatti sono ancora qui e non a Copenaghen. Eppure un piccolo raggio di sole è entrato e siamo riusciti a trovare un rimedio per non rovinare per intero la vacanza che da tanto tempo sognavamo.
Infatti, ieri mattina Sergio e Santo sono andati in aeroporto e sono riusciti a farsi scambiare i biglietti non utilizzati giovedì, sostituendoli con un volo che partirà domani. Perciò la vacanza si farà, ma da cinque giorni si ridurrà a sole 24 ore. Come dice il saggio, meglio di niente.
A mia volta ho comprato un biglietto del treno per raggiungerli domani mattina a Copenaghen, e ora come ora mi sto attrezzando per partire. Poichè loro staranno soltanto 24 ore in Danimarca, non hanno bisogno di valigioni o roba simile, e poichè io sto andando con il treno posso portare tutta la roba che posso. Il piano è questo: io mi carico il più possibile di roba invernale che oramai non utilizzo più e la affido a mio fratello che avrà a disposizione due trolley vuoti da poter riempire. Oltre ai vari maglioni, giubbotti e felpe mi sto portando pure il piumone che avevo comprato al mio arrivo! Chissà cosa penseranno le persone che mi vedranno camminare con tutta quella roba?!?!
L'obbiettivo è quello di avere meno cose possibili da portare al mio ritorno in Italia. Ovviamente nel frattempo Sergio mi porterà vestiti estivi.
Diciamo che sto cercando di sfruttare questo evento negativo per risparmiare dei soldi in futuro e rendere più agevole il mio ritorno in patria.
Oggi è il giorno degli scongiuri, nel quale si spera che non ci siano altre calamità naturali ad impedire questo breve ricongiungimento.
Il programma di domani sarà questo: incontro alle 13.18 alla stazione di Copenaghen, sistemazione in albergo e giro della città fino a tarda notte in modo da visitare il più possibile.
Speriamo che questa volta tutto vada bene!!!
Infatti, ieri mattina Sergio e Santo sono andati in aeroporto e sono riusciti a farsi scambiare i biglietti non utilizzati giovedì, sostituendoli con un volo che partirà domani. Perciò la vacanza si farà, ma da cinque giorni si ridurrà a sole 24 ore. Come dice il saggio, meglio di niente.
A mia volta ho comprato un biglietto del treno per raggiungerli domani mattina a Copenaghen, e ora come ora mi sto attrezzando per partire. Poichè loro staranno soltanto 24 ore in Danimarca, non hanno bisogno di valigioni o roba simile, e poichè io sto andando con il treno posso portare tutta la roba che posso. Il piano è questo: io mi carico il più possibile di roba invernale che oramai non utilizzo più e la affido a mio fratello che avrà a disposizione due trolley vuoti da poter riempire. Oltre ai vari maglioni, giubbotti e felpe mi sto portando pure il piumone che avevo comprato al mio arrivo! Chissà cosa penseranno le persone che mi vedranno camminare con tutta quella roba?!?!
L'obbiettivo è quello di avere meno cose possibili da portare al mio ritorno in Italia. Ovviamente nel frattempo Sergio mi porterà vestiti estivi.
Diciamo che sto cercando di sfruttare questo evento negativo per risparmiare dei soldi in futuro e rendere più agevole il mio ritorno in patria.
Oggi è il giorno degli scongiuri, nel quale si spera che non ci siano altre calamità naturali ad impedire questo breve ricongiungimento.
Il programma di domani sarà questo: incontro alle 13.18 alla stazione di Copenaghen, sistemazione in albergo e giro della città fino a tarda notte in modo da visitare il più possibile.
Speriamo che questa volta tutto vada bene!!!
giovedì 12 maggio 2011
Capitolo 36: Una normale mattinata sfigata
In questo momento, anzichè scrivere il blog, dovevo essere a Copenaghen a riabbracciare Valentina (la mia fidanzata), mio fratello Sergio, Antonio, Filippo, Santo e Melissa. Infatti da circa 3 mesi avevamo prenotato voli e albergo per poter passare 5 giorni in compagnia.
Aspettavo da tanto questo giorno, ma uno scherzo del destino ha rovinato tutti i nostri piani.
Circa ogni due anni l'Etna erutta e provoca una nube di cenere che si abbatte su Catania e che porta alla chiusura dell'impianto aeroportuale della mia città.
Stamattina l'Etna ha ben pensato di eruttare e costringere gli addetti ai lavori di chiudere l'aeroporto. Il volo dei miei amici è stato cancellato.
Quando l'ho saputo verso le 5.30 del mattino stentavo a crederci, ma ho continuato a sperare e sono andato lo stesso all'aeroporto di Aalborg, dove avrei dovuto prendere l'aereo per andare a mia volta a Copenaghen. Il viaggio è stato inutile, perchè telefonicamente mio padre mi ha fatto sapere loro non sarebbero mai potuti partire da Catania.
Sono tornato a casa triste e abbattuto. Ho chiamato casa utilizzando Skype e ho aiutato i miei amici a cercare un alternativa per venire a trovarmi. Circa 15 minuti fa sono partiti alla volta dell'aeroporto per provare a scambiare i biglietti e rinviare il viaggio a domani mattina. Sarà solo una mattinata sfigata o invece lo è tutto il giorno?
Aspettavo da tanto questo giorno, ma uno scherzo del destino ha rovinato tutti i nostri piani.
Circa ogni due anni l'Etna erutta e provoca una nube di cenere che si abbatte su Catania e che porta alla chiusura dell'impianto aeroportuale della mia città.
Stamattina l'Etna ha ben pensato di eruttare e costringere gli addetti ai lavori di chiudere l'aeroporto. Il volo dei miei amici è stato cancellato.
Quando l'ho saputo verso le 5.30 del mattino stentavo a crederci, ma ho continuato a sperare e sono andato lo stesso all'aeroporto di Aalborg, dove avrei dovuto prendere l'aereo per andare a mia volta a Copenaghen. Il viaggio è stato inutile, perchè telefonicamente mio padre mi ha fatto sapere loro non sarebbero mai potuti partire da Catania.
Sono tornato a casa triste e abbattuto. Ho chiamato casa utilizzando Skype e ho aiutato i miei amici a cercare un alternativa per venire a trovarmi. Circa 15 minuti fa sono partiti alla volta dell'aeroporto per provare a scambiare i biglietti e rinviare il viaggio a domani mattina. Sarà solo una mattinata sfigata o invece lo è tutto il giorno?
domenica 8 maggio 2011
Capitolo 35: Cresima a distanza
Questo è un capitolo inaspettato, ma ve lo scrivo per rendervi partecipi della mia giornata.
Oggi il mio fratellino Stefano si è cresimato, e io per ovvi motivi non sono pututo andare nè alla messa nè al ricevimento. Eppure sono stato partecipe grazie agli innumerevoli messaggi che mi sono arrivati durante la giornata e se la connessione ad internet avesse funzionato sarei stato pure presente.
I messaggi sono in totale 13 e mi sono arrivati dalla mia fidanzata Valentina, da mio Papà e mia Mamma.
Eccoli qui in ordine cronologico:
6.53 Papà: buona domenica
7.18 Valentina: amore io sto andando a Catania... prenderò il pullman che ogni volta mi portava da te ............ .......... .......... ........... ci sentiamo più tardi.
9.41 Papà: siamo in chiesa
10.48 Papà: è cresimato!
11.15 Papà: c'era la tua maestra d'asilo
11.45 Papà: siamo in macchina
12.17 Papà: Feudo San Vito. Buon appetito
13.24 Mamma: ci stiamo collegando
14.36 Papà: e ora il sorbetto
14.51 Papà: e ora i regali
16.14 Valentina: amore io sto tornando sono stata bene oggi mi sembrava di stare in famiglia... mi manchi solo tanto tu e poi era tutto perfetto....... ....... ....... appena arrivo mi collego
16.25 Papà: siamo a casa
Le parti con i puntini sono ovviamente frasi private.
Mentre i miei familiari si godevano un bel pranzetto io mangiavo un semplice risotto, ma in compenso ho visto la partita del Catania che ha vinto 2-1 a Brescia ed è quasi salvo.
Mi hanno detto che in una foto ci sono pure io... chissà come hanno fatto!
Auguri Stefanino!
Oggi il mio fratellino Stefano si è cresimato, e io per ovvi motivi non sono pututo andare nè alla messa nè al ricevimento. Eppure sono stato partecipe grazie agli innumerevoli messaggi che mi sono arrivati durante la giornata e se la connessione ad internet avesse funzionato sarei stato pure presente.
I messaggi sono in totale 13 e mi sono arrivati dalla mia fidanzata Valentina, da mio Papà e mia Mamma.
Eccoli qui in ordine cronologico:
6.53 Papà: buona domenica
7.18 Valentina: amore io sto andando a Catania... prenderò il pullman che ogni volta mi portava da te ............ .......... .......... ........... ci sentiamo più tardi.
9.41 Papà: siamo in chiesa
10.48 Papà: è cresimato!
11.15 Papà: c'era la tua maestra d'asilo
11.45 Papà: siamo in macchina
12.17 Papà: Feudo San Vito. Buon appetito
13.24 Mamma: ci stiamo collegando
14.36 Papà: e ora il sorbetto
14.51 Papà: e ora i regali
16.14 Valentina: amore io sto tornando sono stata bene oggi mi sembrava di stare in famiglia... mi manchi solo tanto tu e poi era tutto perfetto....... ....... ....... appena arrivo mi collego
16.25 Papà: siamo a casa
Le parti con i puntini sono ovviamente frasi private.
Mentre i miei familiari si godevano un bel pranzetto io mangiavo un semplice risotto, ma in compenso ho visto la partita del Catania che ha vinto 2-1 a Brescia ed è quasi salvo.
Mi hanno detto che in una foto ci sono pure io... chissà come hanno fatto!
Auguri Stefanino!
Capitolo 34: Una giornata a Legoland
Le due attrazioni principali della Danimarca sono la piccola sirenetta di Copenaghen e il parco di divertimento Legoland. Ieri ho avuto il piacere di tornare bambino e divertirmi a giocare con attrazioni realizzate con il più famoso gioco del mondo: il Lego!
La gita a Legoland è stata organizzata da un'associazione studentesca che si è presa il compito di affittare i pullman e comprare i biglietti per entrare al parco. Eravamo per l'esattezza 96 studenti internazionali!
Eppure la giornata non era iniziata bene. Sul pulmann mi sono sentito malissimo a causa del mal d'auto (o mal di pullman in questo caso) e il viaggio non finiva mai. Inoltre mi sembrava di essermi ritrovato all'interno di una gita scolastica di una scolaresca italiana poichè i circa 15 ragazzi italiani, che casualmente erano nel pullman insieme a me, facevano tanto di quel casino che mi apettavo da un momento all'altro la comparsa di una professoressa venuta per rimproverarli. Per fortuna io ero seduto vicino ad una ragazza turca, ed è stato molto piacevole parlare con lei e scoprire tradizioni e informazioni di una terra che sconosco.
Arrivati a Legoland ho iniziato a girare il parco insieme alle tre mie amiche austriache Anja, Stephanie e Khati insieme a tre amici di Khati venuti in visita dall'Austria, e insieme a Fanny che già conoscete e a Veronika che viene dalla Russia. Come al solito mi sono tenuto lontano dagli italiani. Il motivo è semplice: posso stare con gli italiani in Italia, mentre posso stare con persone provenienti da tutto il mondo solo ora. E poi oramai mi sono abituato a parlare inglese per cui ritaglio l'italiano solo allo stretto e necessario.
Adesso parlo del parco. Il parco è molto piccolo, niente a che vedere con Disneyland Paris o Gardaland, ed è finalizzato ad un pubblico di bambini piccoli, ovviamente accompagnati dalle famiglie. In effetti di persone della mia età ce n'erano ben poche.
Molte delle attrazzioni sono veramente banali, quali una torre per vedere tutto il parco o gli innumerevoli trenini che ti portano a vedere monumenti e città realizzate interamente in Lego (ovviamente queste realizzazioni sono molto belle e curate nel minimo dettaglio). Eppure allontanandosi dall'ingresso qualcosa di carino l'abbiamo trovata, come un giro in canoa che termina con uno splash gigante o un giro in canotto che termina anch'esso con un bagno d'acqua. Per fortuna la giornata era molto bella per cui il sole ci ha permesso di asciugarci in pochi minuti anche se eravamo molto bagnati come potete vedere nella foto.
Le due montagne russe del parco sono molto semplici e riescono a mala pena a farti sprigionare l'adrenalina che hai in corpo. Al contrario, all'interno di un capannone ci sono 10 bracci meccanici che ti fanno fare evoluzioni mozzafiato, quali giravolte, cambi di direzione, muoversi a testa in giù... il bello è che il percorso te lo scegli tu attraverso un computer.
Da segnalare pure il cinema in 4-D, nel quale oltre ai classici occhialini ci sono pure effetti luce, spruzzi di acqua, presenza di vento, effetti fumo e caduta di coriandoli. Molto bello.
Poi c'è un piccolo acquario nel quale si possono ammirare una trentina di specie di pesci diversi tra i quali piccoli squali e mante.
Diciamo che il grosso di Legoland sta tutto qui. Se non ti aspetti emozioni forti e ci vai spensierato passi una bellissima giornata, proprio come la mia. Se provi a chiudere gli occhi e ricordarti che da bambino passavi ore e ore a giocare con i Lego allora scoprirai che quel posto e magico.
Durante il viaggio di ritorno fortunatamente non mi sono sentito male, ma i ragazzi italiani hanno fatto più casino dell'andata. Chi glielo spiega che se parlano in italiano e specialmente nel loro dialetto non li capisce nessuno e che agli occhi dei ragazzi stranieri rimangono una piccola setta di pagliacci?
Per finire vi regalo altre foto di questo parco in modo che potete farvi un idea migliore di cosa trovereste se un giorno vi verrà voglia di andarci.
La gita a Legoland è stata organizzata da un'associazione studentesca che si è presa il compito di affittare i pullman e comprare i biglietti per entrare al parco. Eravamo per l'esattezza 96 studenti internazionali!
Eppure la giornata non era iniziata bene. Sul pulmann mi sono sentito malissimo a causa del mal d'auto (o mal di pullman in questo caso) e il viaggio non finiva mai. Inoltre mi sembrava di essermi ritrovato all'interno di una gita scolastica di una scolaresca italiana poichè i circa 15 ragazzi italiani, che casualmente erano nel pullman insieme a me, facevano tanto di quel casino che mi apettavo da un momento all'altro la comparsa di una professoressa venuta per rimproverarli. Per fortuna io ero seduto vicino ad una ragazza turca, ed è stato molto piacevole parlare con lei e scoprire tradizioni e informazioni di una terra che sconosco.
Arrivati a Legoland ho iniziato a girare il parco insieme alle tre mie amiche austriache Anja, Stephanie e Khati insieme a tre amici di Khati venuti in visita dall'Austria, e insieme a Fanny che già conoscete e a Veronika che viene dalla Russia. Come al solito mi sono tenuto lontano dagli italiani. Il motivo è semplice: posso stare con gli italiani in Italia, mentre posso stare con persone provenienti da tutto il mondo solo ora. E poi oramai mi sono abituato a parlare inglese per cui ritaglio l'italiano solo allo stretto e necessario.
Adesso parlo del parco. Il parco è molto piccolo, niente a che vedere con Disneyland Paris o Gardaland, ed è finalizzato ad un pubblico di bambini piccoli, ovviamente accompagnati dalle famiglie. In effetti di persone della mia età ce n'erano ben poche.
Molte delle attrazzioni sono veramente banali, quali una torre per vedere tutto il parco o gli innumerevoli trenini che ti portano a vedere monumenti e città realizzate interamente in Lego (ovviamente queste realizzazioni sono molto belle e curate nel minimo dettaglio). Eppure allontanandosi dall'ingresso qualcosa di carino l'abbiamo trovata, come un giro in canoa che termina con uno splash gigante o un giro in canotto che termina anch'esso con un bagno d'acqua. Per fortuna la giornata era molto bella per cui il sole ci ha permesso di asciugarci in pochi minuti anche se eravamo molto bagnati come potete vedere nella foto.
Le due montagne russe del parco sono molto semplici e riescono a mala pena a farti sprigionare l'adrenalina che hai in corpo. Al contrario, all'interno di un capannone ci sono 10 bracci meccanici che ti fanno fare evoluzioni mozzafiato, quali giravolte, cambi di direzione, muoversi a testa in giù... il bello è che il percorso te lo scegli tu attraverso un computer.
Da segnalare pure il cinema in 4-D, nel quale oltre ai classici occhialini ci sono pure effetti luce, spruzzi di acqua, presenza di vento, effetti fumo e caduta di coriandoli. Molto bello.
Poi c'è un piccolo acquario nel quale si possono ammirare una trentina di specie di pesci diversi tra i quali piccoli squali e mante.
Diciamo che il grosso di Legoland sta tutto qui. Se non ti aspetti emozioni forti e ci vai spensierato passi una bellissima giornata, proprio come la mia. Se provi a chiudere gli occhi e ricordarti che da bambino passavi ore e ore a giocare con i Lego allora scoprirai che quel posto e magico.
Durante il viaggio di ritorno fortunatamente non mi sono sentito male, ma i ragazzi italiani hanno fatto più casino dell'andata. Chi glielo spiega che se parlano in italiano e specialmente nel loro dialetto non li capisce nessuno e che agli occhi dei ragazzi stranieri rimangono una piccola setta di pagliacci?
Per finire vi regalo altre foto di questo parco in modo che potete farvi un idea migliore di cosa trovereste se un giorno vi verrà voglia di andarci.
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